TdG - 2001: Odissea nel gigante
di Luigi Grasscutter
Ed è arrivato il giorno di Gio Franzoni, dopo ottimi risultati ottenuti in Coppa Europa, dove è quarto nella classifica di gigante.
Un polivalente Franzoni, uno che è negli 80 al mondo oltre che in GS anche in combinata, intorno alla centesima posizione in superg, poco oltre la 200esima in slalom (ma sarebbe più avanti se corresse più spesso, ma l’ubiquità è prerogativa dei santi...).
Fortissimo in GS, molto veloce in super g e in prospettiva anche in discese tecniche, a suo agio tra i pali stretti, e dunque nella combinata: la stagione scorsa, nell’unica combinata corsa in CE, è stato preceduto solo da McGrath, mettendosi dietro tutti gli altri, tra i quali Luca Aerni. E combi vera fu: la prova veloce era su un durissimo, roba per chi sa sciare davvero, non venir giù...
Era nell’aria da tempo il suo esordio nella massima serie, ma non sono solo i risultati insoddisfacenti dei gigantisti italiani - ad eccezione di De Aliprandini, Borsotti, Baruffaldi e Tonetti - ad averlo reso possibile: crediamo che Franzoni avrebbe esordito comunque.
Insieme a lui fa il suo esordio nella massima serie anche Filippo Della Vite, 2001 della squadra C, e per lui, invece, dobbiamo parlare di un esordio meno scontato.
Della Vite nelle ultime due stagioni ha comunque dimostrato di essere, tra i giovani gigantisti italiani, il più forte dopo Giovanni Franzoni.
Spesso, soprattutto nelle FIS, è arrivato vicino al suo coetaneo, a volte persino davanti.
In Coppa Europa è approdato alla qualifica nei 30 ‘solo’ quest’anno, nell’ultimo gigante, ma sappiamo quanto conti il pettorale nel circuito continentale. Franzoni, con il 12esimo posto all’esordio l’anno passato, si era già guadagnato un posto nei 30 della starting list, sfruttandolo poi con una continuità non casuale e da sciatore ‘diverso dagli altri’...
Della Vite, inoltre, di recente ha vinto un importante gigante FIS a Folgaria, mettendosi dietro, tra gli altri, un certo River Radamus.
C’è, dunque, nel caso di Della Vite, la volontà di provare un atleta molto forte, fortissimo a tratti.
Due giovani, Franzoni e Della Vite, con un talento per le porte larghe non comune, due giovani che le altre nazioni alpine non hanno: nessun austriaco, nessun francese, nessuno svizzero tra i pari età (e nemmeno più ‘vecchi’ di due/tre anni) ha mostrato un potenziale simile ai nostri due in gigante.
Franzoni e Della Vite hanno storie agonistiche diverse, Ski College Veneto il primo, Sci club Radici il secondo, ma il risultato non cambia: sono stati fatti crescere bene, non è vero che in Italia non funziona mai niente, Giovanni e Pippo lo dimostrano, c’è chi si è occupato e si occupa di loro con passione e competenza.
Planeranno sulla Gran Risa, i più giovani allo start, e vedranno da vicino i mostri sacri della specialità, gente che finora hanno ammirato soprattutto in televisione: Pinturault, Odermatt, Kranjec, Kristoffersen, Zubcic...e Ted Ligety, il mito assoluto.
Della Vite non partirà troppo dietro Franzoni, forse 6/7 pettorali: pur avendo Franzoni un punteggio nettamente migliore, ed essendo, come dicevamo sopra, tra i primi 80 atleti nel ranking, la WC è severa con chi non ha punti davvero bassi, e le differenze per gli ultimi numeri si appiattiscono.
Chance di qualifica per Della Vite? Se fa una manche al suo massimo, tutto è possibile...
Ancora su Franzoni, e sugli esordi più in generale: siamo certi che questa volta non si pretenderanno risultati immediati, ma si avrà la pazienza di aspettarli.
Il già citato McGrath, per esempio, ha ottenuto la prima qualifica in gigante al sesto tentativo.
Franzoni, e forse anche Della Vite, saranno d’ora in avanti un punto fermo del contingente italiano in Coppa del Mondo, comunque vadano Alta Badia e Adelboden.
È impensabile far correre loro solo tre giganti, per esser chiari.
Le chance di Gio Franzoni di prendere la qualifica? Concrete. Molto dipenderà dalle condizioni della pista. Ideale sarebbe un duro tipo marmo, un tracciato che non cede. Sulla tracciatura nessun problema, Franzoni si adatta facilmente.
Come recita il titolo, il nuovo film è ´2001; Odissea nel gigante’
Ci perdonerà il grande regista Stanley Kubrick se abbiamo storpiato il titolo del suo celeberrimo film del 1968, con il quale diede la sua versione del genere ‘science fiction’.
I responsabili delle squadre Nazionali, in prima linea Massimo Carca, danno con questa chiamata un segnale chiaro: nomi e cose nuove nel gigante italiano, buoni per il presente, ottimi, si spera, per il futuro.