Soelden:primo successo in carriera per Braathen.De Aliprandini 10/o
di Matteo Pavesi
Si era rivelato al grande pubblico proprio l'anno scorso a Soelden, attesissimo dagli addetti ai lavori e già bollato come predestinato: oggi il norvegese Lucas Braathen conferma tutto e coglie la prima vittoria in carriera nella prima gara stagionale dell'inverno 2020/2021.
Una prima manche chiusa con il quinto tempo a +0.24 dal leader Gino Caviezel, e una seconda manche fenomenale (secondo miglior tempo a 2 centesimi da Odermatt), e così la Norvegia torna sul gradino più alto del podio sul Rettenbach, diverse stagioni dopo Aksel Lund Svindal.
Con 2:14.41 Braathen conquista la prima vittoria di un classe "2000" in Coppa del Mondo e a 20 anni e 6 mesi diventa il più giovane vincitore in gigante degli ultimi 30 anni, superando di qualche mese due fuoriclasse come Kristoffersen e Hirscher.
Ma andiamo con ordine: Marco Odermatt, 7/o dopo la prima, disegna una manche di altissimo profilo, in particolare sul muro, e prova ad aggredire il podio visto che i migliori 7 sono racchiusi nello spazio di 3 decimi. Meillard finisce alle spalle del connazionale, poi parte Braathen che supera Odermatt di soli 5 centesimi.
Pinturault non tiene il ritmo degli avversari, perde un po' in alto e un po' sul muro con una serie di imprecisioni e finisce alle spalle di Braathen-Odermatt.
E' il turno di Kristoffersen che apre il cancelletto con soli 14 centesimi sul connazionale, subito persi nelle prime 10 porte. Poi sul muro linee troppo strette gli fanno perdere decimi e chiude alle spalle di Pinturault con lo stesso tempo di Meillard a +0.56.
Tocca quindi allo sloveno Kranjec che ha pochissimo margine sul norvegese e lo perde subito, scivolando al 7/o posto a +0.77
Al cancelletto rimane solo la sorpresa di giornata, Gino Caviezel, mai così bene in una manche di gigante: l'elvetico perde tutto già nella parte alta, poi perde tutto sul muro e chiudendo 3/o a +0.46.
Braccia al cielo per lui, che sale per la prima volta sul podio in carriera, e urla di gioia e incredulità per Braathen. Ottimo secondo dunque Marco Odermatt (due svizzeri sul podio) che non è certo una sorpresa, con la sensazione che la Coppa del futuro potrebbe essere una sfida proprio tra lui e Braathen.
Completano la top10 Haugen 8/o a +1.04, Favrot 9/o a +1.21 e Luca De Aliprandini 10/o a +1.37.
Per il trentino è stata una buona gara, nonostante la posizione persa rispetto alla prima frazione: Luca è stato tra i migliori in assoluto nella parte alta, poi un ritardo di linea e una indecisione sul muro gli hanno fatto perdere decimi preziosi.
Qualche posizione alle sue spalle c'è Giovanni Borsotti, pettorale #29, autore di una splendida seconda manche (3/o tempo) che gli permette di risalire fino alla 13/a piazza a +1.67.
E poi ancora applausi per Manfred Moelgg 21/o a +2.34, già 'miracoloso' nel cogliere la qualifica nella prima gara dall'infortunio (9 mesi) con pochissimo allenamento di gigante, un vero concentrato di tecnica e passione che ci fa capire perchè il 38enne di S.Vigilio di Marebbe non abbia neanche pensato a ritirarsi.
Applausi anche per Roberto Nani 23/o a +2.62 perchè dopo diverse stagioni di assenza dalla CdM,e dopo una settimana passata praticamente bloccato dal mal di schiena, è riuscito a strappare una qualifica tutt'altro che scontata.
Dunque il bilancio per gli Azzurri è positivo, c'è stata prestazione di squadra, ci sono stati decisi segnali di miglioramento rispetto alla ultime stagioni, piuttosto opache.
Ora il Circo si prende quasi un mese di pausa fino al parallelo di Lech, il prossimo gigante è in programma addirittura il 6 dicembre in Val d'Isere.