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 TdG - Innerhofer: successo non casuale (1)
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Inserito il - 08 mag 2020 : 10:15:02   Permalink alla discussione  Visita l'Homepage di FantaskiNews Invia a FantaskiNews un Messaggio Privato Aggiungi FantaskiNews alla tua lista di amici  Rispondi Quotando
TdG - Innerhofer: successo non casuale (1)
False

Christof Innerhofer non avrebbe bisogno di un’introduzione, tutti sanno chi è e cosa ha fatto, ma rinfreschiamoci la memoria: argento alle Olimpiadi di Sochi 2014 in discesa (a +0.06 dall’oro Mayer), bronzo in supercombinata, oro ai Mondiali di Garmisch 2011 in superg, bronzo in discesa e argento in super combinata, 6 vittorie in WC e 18 podi totali, 262 gli start.

Ci piace ricordare come nasce il velocista elegante e super-veloce che conosciamo: Inner apre la sua carriera in WC in slalom, a Levi nel 2006, non in discesa o superg; continua per anni a correre in slalom (e in gigante) in WC, parallelamente alle ‘sue’ veloci, segnando tra i rapid gates (e in gigante) anche alcune top 30, non in combi (dove vince), proprio in slalom.

Quando guardiamo Inner allenarsi e divertirsi in slalom, ricordiamoci che è stato ‘anche’ slalomista.
Un velocista non si costruisce facendolo andare sempre veloce, e Innerhofer è il prototipo di un successo non casuale: una dose massiccia di talento (e questo non è ‘programmabile’), una altrettanto grande di passione, e un percorso giusto, coerente.
Nulla accade per caso nello sci, si vince per caso solo col ‘gratta e vinci’.
Abbiamo parlato a lungo con Inner, ecco cosa ci ha raccontato.

Per prima cosa, come stai fisicamente?
Adesso sto bene. Il mio ginocchio è molto migliorato, faccio tanta preparazione atletica, bici, gambe...Sento di nuovo il ginocchio ‘mio’ al 90%, a novembre non era ancora ‘mio’, poi sempre meglio. Il ginocchio non era messo bene, menischi interni ed esterni, ma fa parte del gioco, è capitato a moltissimi, sono cose che purtroppo possono succedere.

Nella passata stagione hai ovviamente corso pochissime gare...Quanto è stato difficile recuperare?
Non è stata dura in realtà. A me piace andare a letto ogni giorno avendo fatto tutto quello che devo fare: riabilitazione o preparazione atletica, sponsor, qualunque cosa sia utile e in tutti i campi.
Curo ogni obiettivo, ogni traguardo, e sono tutti importanti.


Io ho avuto l’impressione che tu quest’anno fossi abbastanza ‘pronto’ a correre, ma magari mi sbaglio, solo tu ‘sei nella tua pelle’ e puoi saperlo. Ci racconti perché correvi le prove e poi preferivi non correre la gara? C’era chi parlava di punti FIS e di WCSL, ma a me questi motivi non convincevano molto...Forse non ti fidavi di spingerla a tutta?
Come ti dicevo, ci voleva tempo, anche se io inizialmente volevo bruciare le tappe.
A Lake Louise per me era scontato rientrare, però poi è risultato impossibile e nemmeno a Beaver, e sono tornato in Italia.
Apripista in super g in Gardena, dolore e sangue nel ginocchio, tutto lo staff mi ha detto che non potevo.
La testa c’era, ero pronto, ma il ginocchio non faceva quello che diceva la testa.
A Wengen tre giri di super g e dopo ginocchio molto gonfio.
Kitz prima prova della discesa ginocchio molto gonfio, molto male e antidolorifici.
Poi ok, il superg l’ho fatto, e il ginocchio prima della gara era già gonfio, 15/o in quelle condizioni non era neanche male.
Tutti mi hanno di nuovo detto che non potevo correre con il ginocchio in quello stato.
A Garmisch una sola prova, ginocchio di nuovo gonfio, e sono tornato a casa.
Insomma, le gare non le ho fatte perché non era possibile farle. Se la bici ha una gomma bucata, tu puoi correre, se vuoi: ma con quale risultato?
Dressen è tornato dopo un anno, la Huetter anche e non ha fatto una gara...
Insomma, ci vuole un anno per rientrare da un infortunio come Il mio.
Ho provato, ho fatto il possibile, ma non era possibile: era troppo presto.

Innerhofer-successo-non-casuale-2.asp" target="_blank">LEGGI LA SECONDA PARTE (SOLO PER WEB)

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