TdG - Kastlunger, la costruzione di un atleta
di Luigi Grasscutter
Per Tobias Kastlunger, classe 1999, squadra B - discipline tecniche, quella appena trascorsa ed interrotta bruscamente dal ciclone covid-19 è stata una stagione di cambiamenti: gruppo di lavoro, evoluzioni nella tecnica, il circuito di EC con regolarità (20 start).
La costruzione di un atleta passa per cambiamenti ed aggiustamenti continui, questa è la regola per tutti.
I migliori risultati Tobias li ha ottenuti in slalom, un sesto e un settimo posto a Vaujany.
Lo abbiamo incontrato (virtualmente), ed ecco cosa ci ha raccontato.
Stagione difficile in gigante, Tobias...Sei comunque soddisfatto nel complesso?
Stagione molto particolare, in gigante le aspettative sicuramente erano più grandi, a partire da me stesso ma purtroppo non sono riuscito a fare il passo che volevo. In questa stagione abbiamo cercato di velocizzare la mia sciata in tutte le discipline, cambiandola anche sotto qualche punto di vista, e questo comporta anche qualche difficoltà e tempo per assemblare tutti i pezzi. Questa secondo me è stata la difficoltà maggiore che ho incontrato. Nonostante questo nell’ultimo periodo il lavoro ha portato i suoi frutti, ma purtroppo lo stop delle gare non mi ha dato la possibilità di concretizzarlo in gara.
Per questo analizzo la mia stagione come molto positiva.
Tobias, sarai mica diventato più slalomista che gigantista?
No, io non credo alla specializzazione delle discipline. Ogni disciplina aiuta l’altra e quest’anno in slalom sono riuscito a fare un grande passo in avanti. A volte si va più forte in una, a volte più nell’altra. L’obiettivo è di andare molto forte in tutte e due.
Con la tua squadra, la B, siete riusciti ad allenarvi sempre bene?
È stato il mio primo anno in B e devo dire che il salto di qualità di lavoro è molto grande. La preparazione alle gare è molto diversa e più specifica, si cerca di allenarsi su piste e terreni simili a quelle delle gare e questo è un punto molto importante dove si può migliorare sempre. Abbiamo lavorato molto bene sia d’estate che d’inverno cercando di variare il più possibile.
Oltre alla squadra nazionale ho mio papà che mi segue sempre e mi allena quando sono a casa.
Un valore aggiunto molto importante è stato il mio skiman Maurizio Urbani con cui mi trovo molto bene e che mi ha aiutato ad adattare il set up alla mia sciata.
Cosa pensi della Coppa Europa? Le chance ci sono per tutti?
La Coppa Europa è sicuramente un circuito molto difficile, dove tutti vanno molto forte, nessuno regala niente a nessuno.
Credo siano gare in cui ci si possa esprimere molto bene e ti portano ad alzare il tuo livello di prestazione in modo notevole.
Nella prossima stagione farai anche SG?
Cercherò oltre il gigante e lo slalom il più possibile di fare anche qualche km in velocità, non solo in allenamento ma anche in gara. Ogni possibilità di mettere gli sci lunghi è molto positiva per me.
Quali sono i tuoi obiettivi per la prossima stagione?
L’obiettivo primario è sempre di migliorare me stesso, tecnicamente, fisicamente e mentalmente. Di certo la Coppa Europa sarà l’obiettivo più importante per la prossima stagione, cercare di fare un ulteriore step e avvicinarmi sempre di più ai primi.