Brignone: "Dopo Bansko volevo rifarmi".
di Vittorio Savio
"Dopo l'esito del supergigante di settimana scorsa a Bansko in cui sono caduta quando era veramente ad un passo dalla vittoria, volevo veramente riprendermi ciò che avevo perduto", questo il pensiero di Federica Brignone dopo aver colto la quarta vittoria stagionale, la 14/ in carriera nel superG travagliato di Rosa Khutor.
Nella Fattoria delle Rose di Sochi, sui monti caucasici, la carabiniera di La Salle pareva non trovare il giusto feeling sul tracciato olimpico su cui non si gareggiava da sei anni.
"Sochi non si adatta troppo alle mie caratteristiche - prosegue la valdostana - è una pista molle, senza particolari pendenze, la velocità era relativamente bassa, ma ho provato ugualmente a spingere. Ho commesso un grossissimo errore a metà del percorso, guardando i tempi mi sono resa conto di avere lasciato per strada oltre mezzo secondo, tuttavia l'obiettivo era affrontare ogni curva al 100% ed è stato quello che ha fatto la differenza Nella parte conclusiva si scivolava tanto, sotto la neve era devastata. Sono contenta che siamo riuscite a correre dopo tutte le cancellazioni di questi giorni, sono due anni che gli organizzatori si impegnano per riuscire a farci partire, sabato hanno ribagnato completamente il tracciato svolgendo un lavoro eccezionale, sono contenta di essere venuta in Russia perchè sono stata a lungo indecisa, ho deciso solamente all'ultimo. Mi godo questo felice momento, indosso il pettorale rosso in tre specialità, ho già fatto il mio personale record di punti in carriera, significa che le scelte prese con lo staff e il lavoro svolto quest'anno mi stanno permettendo di essere competitiva in tutte le condizioni. Non mi fermo certamente qui, nel resto della stagione ci sono ancora tanti obiettivi da raggiungere, sono orgogliosa di essere comunque vicina alla Shiffrin anche se non penso alla classifica generale, lei ha troppi slalom nei quali può fare veramente la differenza nei confronti della sottoscritta, per cui continuo a guardare gara per gara, manche dopo manche. L'importante è che continui a divertirmi come ho fatto sinora".
Gioia anche per Sofia Goggia tornata sul podio di coppa dopo quello di dicembre a St. Moritz. "Sono rimasta un po' sorpresa al traguardo nel vedere il mio cronometro, pensavo sinceramente di non essere arrivata seconda - spiega la bergamasca - Sono stati giorni confusi, dove l'indecisione è stata massimo fra prove fissate e mai disputate, così come la discesa. Per me è stato difficile dal punto di vista psicologico, non facevo velocità da uan settimana e da un certo punto di vista correvo al buio perchè non avevo mai sperimentato la protezione alla tibia dolorante, posizionata fra la calza e la scarpetta. Però l'obiettivo era quello di non provare dolore nel momento della pressione sullo sci e credo di averlo ottenuto, diciamo che oggi ho fatto un "come back" alla Goggia, tiro fuori il meglio di me quando sono con le spalle al muro. E' stata una gara strana, il tracciatore ha messo angoli talmente accentuati dove bisognava girare la testa per capire la direzione da affrontare, la pista è stata tirata in piedi in qualche modo, sotto la neve era marcia e sono contenta per questo podio. Faccio i complimenti a Federica per la sua bella vittoria, oggi era un gigantone e in queste condizioni noi italiane andiamo fortissimo. Quando si conquista un podio in una gara dove non sai nemmeno se sarai in partenza, è sempre un aspetto positivo, oltretutto in un periodo difficile per me e tutto ciò mi dà molta fiducia. In realtà quest'anno vado forte in allenamento, mi è mancata la costanza in gara. Adesso andiamo a Garmisch, dove l'anno scorso arrivai due volte seconda al rientro dopo l'infortunio al malleolo. Credo proprio che ci divertiremo".