Il Taglio di Grasscutter - il Sistema Coppa Europa
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Quale progressione è oggi opportuna (e necessaria) per fare di un giovane talento un atleta di Coppa del Mondo?
Sembra ovvio rispondere: prima le FIS, poi la Coppa Europa, infine la WC.
Ma è davvero così? Nelle discipline veloci può ancora essere vero.
E nelle discipline tecniche? La mia tesi è che non sia più così.
Prendiamo il ‘caso Hirscher’.
Nel suo primo slalom di EC, Hirscher prese l’inversione e chiuse 21/o.
Ciò sembra dimostrare che avendo un grandissimo talento sia possibile utilizzare la EC per esprimerlo.
Ma se analizziamo quello slalom di EC (e i tre successivi) scopriamo cose interessanti.
La prima: Hirscher aveva un pettorale ‘possibile’, il 57 (e non l’80...).
La seconda: il livello medio dei partenti era nettamente più basso del livello attuale in un qualsiasi slalom di EC.
Se poi consideriamo il gigante, la musica è più o meno la stessa.
Hirscher si qualificò (abbondantemente) nei 30 al terzo tentativo, ma partendo con pettorale basso.
Oggi la EC è cambiata. Il livello si è alzato perché è diventato il circuito per atleti in cerca di riscatto. Ma il ‘gioco’ per un giovanissimo non è conveniente.
I casi Braathen e McGrath non dimostrano nulla, perché due atleti non fanno statistica: ciò che si deve guardare è la quasi totalità degli atleti...
Tutti (o quasi) sanno che la EC funziona grosso modo come la WC: c’è un primo gruppo di 15 atleti, un secondo gruppo di altri 15 atleti, e poi tutti gli altri.
Tra 'gli altri' ci sono tutti: atleti usciti dai 30 della WCSL che cercano riscatto, giovani fortissimi, atleti di buona forza di qualsiasi età.
La EC è un ‘campionato’ a sé, che premia la CONTINUITÀ, cioè gli atleti che ottengono o un paio di ottimi risultati o una serie di discreti/buoni risultati in questo circuito.
Le nuove regole sui requisiti per la partecipazione alle gare di WC sono molto restrittive e penalizzanti; non entro nel dettaglio, ma gli addetti ai lavori sanno di cosa parlo...
Il fatto che si sia QUASI costretti al passaggio in EC (prima non era esattamente così...) di per sé non sarebbe né un bene né un male.
Ma diventa un grosso male se la EC é concepita come un circuito autonomo e ‘fotocopia’ della WC.
La verità è che sotto i 27/28 punti ciò che importa è solo il talento.
La verità è che la ‘meritocrazia’ col bilancino dei punti è sbagliata.
La verità è che i giovanissimi possono (e devono) fare WC senza l’estenuante ed inutile trafila della EC.
Che senso ha partire in slalom (o in gigante) con il 70 e più in EC quando si potrebbe avere lo stesso pettorale (od anche 10 numeri in meno) in WC?
Qualificarsi nei 30 in EC è forse più arduo che in WC per un giovane di talento.
E se in gigante è difficile, in slalom ciò sfiora l’impresa. La ‘gavetta’ si deve fare nelle FIS importanti.
Il problema è avere giovani di sicuro talento, e farli gareggiare NON guardando i punti: lo ribadiamo, sotto ai 30 CONTA IL TALENTO.
Evviva il nuovo (ed antico...) binomio FIS-WC, solo così nessuno avrà le ali tarpate.
La Coppa Europa può anche restare dov’è, ma occorrerebbe riformarla, perché così com’è non va bene: ‘non va bene’ secondo il criterio che tutti amiamo, quello meritocratico e delle (pari o quasi) opportunità per tutti.
Dovrebbe diventare un circuito REALMENTE autonomo, e non tappa (quasi) obbligata per la scalata ai vertici dello sci mondiale.
E la penalità gara del circuito NAC e del circuito cinese? Escamotage per abbassare i punti in circuiti che offrono penalità identiche alla Coppa Europa, ma con un livello medio notevolmente più basso...
Spunto finale, questo, e bisogna serenamente prendere atto che le cose così non vanno.