Heel: "Sulla Saslong come Olivia di Popeye"
di Vittorio Savio
LIVE DA VAL GARDENA - L’ultimo italiano a vincere sulla Saslong, ma in superG, è stato nell’ormai lontano 2008 Werner Heel, risultato riavvicinato nel 2012 con un terzo posto.
Undici anni fa Werner Heel regalò all’Italia l’ultima gioia di una vittoria sulla Saslong, seppur in superG, portando a sei complessivamente i successi per i colori nostrani (5 discese ed 1 superG) sulle nevi dolomitiche. Oggi l’ex azzurro della velocità osserva in pista i suoi vecchi compagni sperando che possano presto imitarlo.
"Grazie per avermelo ricordato – sorride l’ex sciatore della squadra azzurra ed oggi talent scout per Atomic in Italia – questo mio trionfo di 11 anni anni fa. E’ passato tanto tempo, ma il ricordo è rimasto indelebile. Questa, con la prima mia vittoria in coppa del mondo a Kvitfjell in Norvegia, sono le due gare che ricordo con piacere. Molte cose da allora sono cambiate anche sul piano tecnico. Oggi dopo il piano fanno una variante, dove oggi c’è la partenza del superG, vanno fuori a sinistra e poi rientrano nel tracciato classico. Qualcosa è dunque cambiato, vogliono proporre qualcosa di diverso, ma il resto del tracciato della Saslong è rimasto praticamente simile. Ci sono molti dossi e si salta molto, rimanendo molto in aria, devi essere molto morbido. Devi sciare bene e devi vivere tutto il terreno. Questo è il bello della Saslong, perchè devi sciare come un gatto. In pratica come Olivia di Braccio di Ferro, come mi diceva il mio ex compagno di squadra Kristian Ghedina, perchè era molto allegra ed elastica. Ed è così che bisogna affrontare questa pista".
Il finanziere della Val Passiria, che a fine anno si congederà dal suo corpo di appartenenza, le Fiamme Gialle di Predazzo, per proseguire la sua attività nel settore tecnico si trova qui in Val Gardena come talent scout per Atomic e poi come allenatore, dopo aver conseguito il brevetto questa estate, si sofferma ad analizzare i risultato dei suoi ex compagni di squadra.
"Sicuramente Domme è il più competitivo. In classifica oggi (ieri per chi legge ndr.) è li davanti con gli altri. Sicuramente per lui è buono visto che normalmente in prova non spinge sull’acceleratore. Per quanto riguarda Innerhofer sono contento che sia rientrato. C’è da dire che è ancora lontano dal suo stato di forma migliore, ma è normale dopo che ti rompi un crociato. Arrivi in gara e non sei subito competitivo. Ci vuole un po’ di coraggio per tornare competitivi soprattutto su delle piste come queste di coppa del mondo. Anche per Peter Fill la situazione non è certo tranquilla, ma l’esperienza sarà utile per tornare a grandi livelli. E poi i giovani con Buzzi e Casse che stanno piano, piano crescendo. Gli altri giovani, invece, alle prese con una prova secca per qualificarsi forse non erano mentalmente liberi e hanno voluto strafare in modo negativo".
Ed infine uno sguardo finale alla concorrenza in vista della discesa di sabato: "Certamente il favorito numero uno alla luce anche della prova è Kilde. Qui i norvegesi hanno comunque sempre raccolto molto in Gardena e dunque restano i favoriti insieme con Jansrud. Poi gli svizzeri come Odermatt e Feuz, gli austriaci con Mayer e i francesi. Comunque noto che c’è un grande equilibrio quest’anno nella velocità. In tanti possono vincere e questo è anche bello. Speriamo che sabato ci possa essere un azzurro sul gradino più alto del podio: chi non importa".