Tanti conflitti nella federsci norvegese
di Matteo Pavesi
"Per lo sci alpino è uno dei periodi con il più alto numero di conflitti che si ricordi..." Una frase catturata da un articolo della TV norvegese NRK che ben fotografa la situazione nella federsci norvegese.
I motivi sono molteplici, ma andiamo con ordine procedendo dalle ultimissime: è stata resa pubblica una lettera, firmata dallo staff medico della nazionale e scritta subito dopo la fine dei Mondiali di Are, dove si accusa il capo del settore maschile Christian Mitter per la gestione del team.
Il 22 febbraio gli otto componenti dello staff (2 dottori, 6 fisioterapisti) hanno scritto una lettera indirizzata al management del federsci norvegese, denunciando condizioni di lavoro "difficili" nella squadra, a causa dei comportamenti di Mitter, che sarebbe troppo duro, autoritario e scorbutico, tanto che "molti membri dello staff vorrebbero andarsene."
Mitter, austriaco, a capo della squadra dal 2015, ha risposto pubblicamente di essere a conoscenza delle critiche verso il suo stile di leadership e di comunicazione, di aver preso sul serio i feedback ma anche di voler un confronto costruttivo.
Oltre a questo poco meno di tre mesi fa, prima della tappa di Kitz, il coach austriaco Stefan Kornberger (responsabile degli slalomgigantisti) ha lasciato la squadra, a quanto pare per le grandi difficoltà nella collaborazione con Kristoffersen. Conflitti e problemi che - secondo alcuni rumors - i compagni di squadra hanno stigmatizzato, sottolineando quanto abbiano influito sulla preparazione della stagione e dei Mondiali.
Di fatto dopo aver conquistato l'oro in gigante ai Mondiali Kristoffersen non si sarebbe più allenato con la squadra, in accordo con il capo dello sci alpino Claus Ryste, vista la tensione e i conflitti.
Infine c'è lo scontro, iniziato nell'ottobre 2016 e non risolto, tra Kristoffersen e la Norges Skiforbund, che si sono ritrovati ancora una volta in tribunale dopo la fine della stagione e che sono in attesa di una decisione sull'annosa questione dello sponsor sul casco (Henrik ha richiesto danni per 1.6 milioni di euro)
Su tutta la vicenda è stato intervistato anche una leggenda dello sci norvegese, Kjetil Andre Aamodt, che ha sottolineato come la Norvegia sia diventata grande nello sci alpino, con risultati di assoluto rilievo, e che in un gruppo che lavora e spinge per i massimi risultati possano nascere dei conflitti.