Are 2019: Vlhova storico oro in gigante, 5/a Fede
di Vittorio Savio
E venne il giorno della consacrazione di Petra Vlhova che si mette al collo uno storico primo oro nello sci alpino per la giovane repubblica di Slovacchia.
La 23enne slovacca brucia le velleità di Viktoria Rebensburg che dopo aver guidato la prima manche, nella seconda per tre quarti le resta davanti, per poi soccombere nel muro finale finendole alle spalle di soli 14 centesimi. La tedesca è così solamente argento, come lo era già stata nel 2015. Per la Vlhova un capolavoro di gara, nello sfruttare la tracciatura nella prima manche del suo tecnico, l'italiano Livio Magoni, e nella seconda senza prendersi dei rischi inutili riusciva con quegli sci di 3 centimetri più lunghi delle sue colleghe a portare a casa questo suo primo oro iridato, dopo i due argenti, ma ottenuti nel team event (2015 e 2017). La campionessa slovacca proprio due settimane fa a Maribor vinse il suo secondo gigante in carriera, dopo quello di fine dicembre a Semmering, segno che anche in questa specialità è cresciuta molto. Nevi svedesi che poi portano bene alla Vlhova: sempre qui ad Are vinse la sua prima gara in coppa del mondo nel 2015 in slalom.
Sul podio accanto a Vlhova e Rebensburg sale anche una delusa Mikaela Shiffrin che per il secondo mondiale consecutivo deve accontentarsi di un metallo meno pregiato rispetto all'oro a cui ambiva, mettendosi al collo un bronzo frutto forse di una seconda manche corsa con altro piglio rispetto alla prima quando era stata superata anche dalla norvegese Ragnhild Mowinckel, finita quarta a raccogliere la tradizionale medaglia di legno.
Tracciato svedese anche oggi che ha subito le bizze del meteo dovuto alle temperature miti (+7 gradi), alla pioggia e al vento forte che ha costretto gli organizzatori ad accorciarlo di circa 200 metri e a trattarlo con sale in entrambe le manche.
Federica Brignone raccoglie un quinto posto (+0.87) che le va stretto, forse più del legno di due anni fa a St. Moritz quando finì alla spalle della sua compagna Sofia Goggia, unica medaglia di quella spedizione azzurra. La valdostana in questa stagione aveva dimostrato di avere i numeri per poter puntare ad un oro, ed invece quest'oggi le cose non hanno girato bene per Federica che risulta comunque la migliore delle azzurre, anche se a mondiali e olimpiadi quelle che contano sono solo le medaglie.
Un errore a metà lo paga caro Marta Bassino, quasi un secondo, che la fa uscire dalle top10 ed è 13/a. Fuori purtroppo Sofia Goggia. La campionessa bergamasca ci prova dopo aver concluso la prima manche come miglior azzurra in 6/a posizione. Nella seconda parte a tutta, lei che sulle gambe ha solo un gigante stagionale, quello di Maribor, si inclina troppo, insaccandosi, e finisce così fuori, nelle reti, senza per fortuna riportare conseguenze. Su questa neve saponosa finisce fuori a metà tracciato anche Francesca Marsaglia che aveva concluso 29/a la prima manche.
Da segnalare il miglior tempo in questa seconda manche per la 17enne Alice Robinson, unica atleta tra le top30 nata nel 21/ secolo, che a pista intonsa, essendo la zew zelandese partita con il 30/o tempo, ha fatto segnare il miglior tempo rifilando 3 decimi alla Vlhova e 43 centesimi a sua maestà Shiffrin e risalendo 13 posizioni e chiudendo così 17/a.
Caporetto per l'Austria che non piazza nessuna atleta tra le top10, uno dei suoi peggior risultati nella storia dei mondiali: la migliore è, infatti, Katharina Liensberger solo 12/a.
Domani appuntamento con il gigante maschile (prima manche ore 14.15; seconda manche ore 17.45).