PyeongChang 2018: Shiffrin e la caduta degli dei
a cura della redazione
Nel giorno in cui Frida Hansdotter riscatta decine di "secondi posti" mettendosi al collo la medaglia d'oro, la grande favorita Mikaela Shiffrin si ferma al più amaro dei 'legni', ed è proprio il suo crollo (e qualunque altro risultato diverso dall'oro) a diventare la notizia del giorno nello sci alpino.
Una caduta pesante, pesantissima per una campionessa che ha già 41 volte in Coppa, e che per ritrovare un quarto posto in slalom, salvo un paio di uscite, bisogna ritornare indietro di 3 anni.
Ed è da 5 anni (3 Mondiali e 1 Olimpiade) che l'oro è sempre suo, mentre oggi Mikaela non ho trovato le solite accelerazione, non ha trovato feeling e pendenze, pur avendo già un oro al collo e quindi con pressioni minori; nello sport non c'è niente di scontato, nello sci ancor meno.
Un risultato che non sarà facile da accettare per Mikaela e il suo clan, perchè nonostante una maturità non comune per i suoi 22 anni, l'americanina sa di essere la slalomista migliore, e questa delusione cocente, 24h dopo il pianto di gioia per l'oro gigante, sono una altalena di emozioni non facile da gestire.
Nei prossimi giorni Mikaela proverà a fare ordine: non parteciperà al superg, e per la discesa deciderà in base ai risultati delle prove; vuole dare tutto per la combinata, fare bene nella manche di discesa e poi riprendersi lo scettro dello slalom, almeno per una manche.