Giochi 2018:Moelgg al comando gigante,3/a Brignone
di Vittorio Savio
Che Italia in questa prima manche del gigante femminile olimpico. Due, infatti, al momento le azzurre sul podio virtuale al Alpine Center Yongpyong in Corea del Sud. Manuela Moelgg, la veterana della squadra azzurra, tre podi quest'anno in coppa del mondo, sfrutta abilmente il pettorale nr.1 e il disegno della tracciatura del suo tecnico Gianluca Rulfi concludendo con il miglior tempo in 1'10"62 e precedendo di soli 20 centesimi Mikaela Shiffrin e di 29 centesimi la compagna di squadra Federica Brignone.
Finalmente il vento da una tregua sulle nevi coreane dopo aver sconvolto il programma ufficiale dello sci alpino, scendono decisamente le temperature (oggi -8 gradi), e così va in scena la prima gara olimpica per il programma olimpico femminile dopo l'annullamento di ieri dello slalom speciale riprogrammato per domani. Un gigante abbastanza tortuoso, ma che le azzurre hanno saputo interpretare al meglio. Una Moelgg con tanta esperienza e tanta potenza, soprattutto nella parte centrale, dove è stata la migliore grazie ad una continuità di movimento senza eguali, interpretando al meglio i passaggi chiave di questa tracciatura vecchio stile anche rispetto ad una Mikaela Shiffrin, che forse non ha voluto forzare e con troppa gestione di gara. Federica Brignone resta in scia della più esperta compagna di squadra con una ottima prova.
Quarto tempo a +0.55 c'è la norvegese Ragnhild Mowinkel che paga qualcosina di più a precedere di soli 2 centesimi la terza delle azzurre, una Marta Bassino comunque brava, ma leggermente in difficoltà sui dossi. Segue la svedese Sara Herctor (+0.60), quindi Frida Hansdotter (+0.70), la campionessa olimpica di Vancouver 2010 Viktoria Rebensburg (+0.83), l'austriaca Stephanie Brunner (+0.91) e la quarta delle azzurre Sofia Goggia a +1.02 a pari merito con la slovena Ana Drev. Una Goggia leggermente in difficoltà, troppo inclinata, su una tracciatura più orientata a valorizzare le gigantiste pure dove la bergamasca ha però cercato di limitare un po' i danni, in vista soprattutto delle sue gare che sono quelle più veloci.
Le prime dieci dunque racchiuse in poco più di un secondo che rendono la seconda manche quanto mai aperta per l'aggiudicazione delle prime medaglie femminili dello sci alpino.
Oggi giornata non certo positiva per la campionessa del mondo Tessa Worley, finita 14/a a +1.44, davanti all'argento di Sochi 2014 Anna Veith (+1.81), come pure per la svizzera Lara Gut tra le poche che non hanno concluso questa prova.
Vedremo dunque se l'Italia riuscirà a tornare sul gradino più alto del podio a vent'anni dall'ultimo oro di Deborah Compagnoni a Nagano '98. Seconda manche con tracciatura dell'italiano, tecnico della Slovacchia Livio Magoni, in programma alle ore 13.45, le 5.45 in Italia.