Coppa del Gobbo - Una pietra per Caillou
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Le nuvole celano a tratti l'azzurro del cielo e le cime innevate che proteggono l'abitato di Peisey Nancroix, nel compartimento di Bourg Saint Maurice. Ad uno ad uno gli abitanti di questo piccolo centro savoiardo si avvicinano al centro del villaggio, in silenzio, tenendo stretta tra le mani una pietra! Un sasso su cui ognuno ha scritto una frase, una parola, ha disegnato un cuore, ha posato un bacio...Caillou!
Con una cerimonia semplice è stato ricordato così lo sfortunato ragazzo morto per una di quelle vicende tragiche della vita, dimenticate ben presto e custodite con dolore nel cuore solo da coloro che ti hanno amato veramente. Un gran mucchio di pietre...tanta gente, un migliaio e più immerso in un silenzio irreale. Poi improvviso sale in cielo il rumore assordante di campanacci, trombe, bastoni...ed ancora il rombo dei motori delle motociclette che David adorava...e tutto diventa musica, note speciali per ricordare questo giovanotto che sapeva farsi amare da tutti, un ragazzo puro, un uomo generoso, un fratello, un appassionato, un modello, un cugino, un figlio.
Mamma Jeannette guarda la bara avvolta dal tricolore transalpino bordato d'oro e saluta con dolcezza il suo Caillou:"La tua morte è grande e pura come questi ghiacciai che ci circondano, Amore Mio!"
Poi, su di uno schermo gigante appare la sua immagine... nell'aria si odono le sue parole, la sua felicità, la sua allegra risata con la medaglia iridata al collo...Sorride mamma Jeannette:"...Ti prego David, smettila di ridere, sento che fra un po' mi farai piangere!"
Nel Vallone di Rosnel, poco distante da Bourg Saint Maurice, cala il silenzio mentre il corteo si avvia...
La Francia piange un altro suo atleta, lo sci si inginocchia di nuovo davanti ad una tragedia mentre i discesisti pagano un ulteriore prezzo alla loro passione e all'amore per la sfida con la velocità!
Siamo sicuri che l'Uomo non possa fare nulla!