Caso Kristoffersen: il braccio di ferro continua
di Matteo Pavesi
Sui media norvegesi continua a tener banco il caso Kristoffersen: la NRK ha chiesto il parere di Kjetil Andre Aamodt, che sostanzialmente sta dalla parte di Kristoffersen, sottolineando che la federazione sta sbagliando anche perchè, con il precedente di Svindal, è difficile costringere un atleta giovane e in piena ascesa come Henrik a rinunciare a contratti importanti (la NRK parla di 25 milioni di corone norvegesi, pari a circa 2.8 milioni di euro).
Anche l'Astenposten pubblica un lungo articolo sulla vicenda, chiedendo il parere di altri illustri campioni norvegesi del passato come Tom Stiansen. Il campione del mondo in slalom 1997, sta invece dalla parte della federazione, criticando Henrik (e il suo entourage) per non essere un buon 'giocatore di squadra', dichiarando che ai suoi tempi questo non sarebbe mai successo.
Il segretario generale della federsci ha ribadito che Svindal ha avuto la possibilità di firmare un contratto personale perchè le circostanze economiche della federazione nel 2010 erano totalmente diverse e che il 40% dei guadagni del contratto Red Bull di Svindal sono andati alla federazione, aiutando quindi tanti altri atleti.
"VG Sporten" riporta altre parole di Lars Kristoffersen, padre e manager di Henrik: "...nello sci alpino il contributo della federazione è minimo. Henrik aveva 17 anni quando ha vinto la prima gara in Coppa Europa e non era in squadra nazionale. Era nel suo club e frequentava il liceo sportivo..."
Inoltre nei giorni scorsi Henrik ha lasciato il raduno di squadra a Geilo e ha preferito tornare a casa ad allenarsi atleticamente, turbato dalla vicenda, proprio come fece due anni fa Anna Fenninger a Cipro.
Ora la squadra dovrebbe spostarsi a Kabdalis per la rifinitura e da li a Levi: sembra impossibile pensare che Kristoffersen decida di non gareggiare, ma al momento non ha ancora confermato la partecipazione, saranno decisivi i prossimi giorni.