St.Moritz: Fanara vince,tripletta Francia.Eisath 7
di Matteo Pavesi
Tripletta francese nell'ultimo gigante stagionale sulla Corviglia di St.Moritz: fin dalla prima manche è stata lotta in famiglia tra Faivre, Pinturault e Fanara, dove aveva provato ad inserirsi il nostro Eisath, ma alla fine della manche decisiva è proprio Thomas Fanara, 34 anni e 10 podi alle spalle, a trovare il primo successo della carriera.
Una tripletta storica per la Francia del gigante, la seconda in stagione dopo quella della combinata di Kitz, 271 punti che costituiscono un record per la compagine transalpina, nettamente la migliore in questa stagione, con oltre 2000 punti conquistati e 14 podi, di cui 5 vittorie (2/o, 4/o, 5/o e 6/o della classifica finale!)
Faivre, dopo il podio in Giappone, prova a mantenere la leadership conquistata nella prima frazione ma chiude 3/o a 14 centesimi.
Non riesce nell'impresa Florian Eisath: la seconda parte di manche lo premia nella prima e lo condanna in quella decisiva (tracciata da Max Carca), peccato perchè il podio era possibile, e gli sfugge, chiudendo 7/o. Rimane da celebrare una grande stagione per Florian, spesso il miglior azzurro, unico a entrare nella standing finale. Non dimentichiamo che a Soelden 2014 era all'ultima chance della carriera, da fuori squadra: ha chiuso nei top15 la scorsa e nei top10 questa. Però il podio non è ancora il momento, ma è sempre più vicino.
Ai piedi del podio, ma staccato di oltre mezzo secondo, c'è Philipp Schoerghofer, ormai del tutto ritrovato dopo il podio di Kranjska Gora (un anno fa era in crisi nera), mentre un Hirscher fatica un po' su questa neve e chiude 5/o. Quando non è sul podio non è soddisfatta, ma l'austriaco aveva già in mano sia la coppa generale che quella di specialità, eppure ha provato a risalire verso la vetta come tante altre volte in stagione.
Chiudono la top10 Sandell 6/o, Muffat-Jeandet 8/o, Murisier 9/o; Kristoffersen 10/o, debilitato dall'influenza va a prendersi il terzo gradino del podio della specialità. Ottimo 11/o Kilde, che segue le orme dei fratelli maggiori Svindal- Jansrud verso la polivalenza discesa-superg-gigante.
Per gli azzurri c'è gloria, punti e applausi solo per Max Blardone, 15/o, all'ultima gara della carriera: niente passerelle per lui, Max esce dal cancelletto con la solita grinta, e il 153/esimo pettorale...solo negli ultimi centimetri accenna un saluto, poi abbraccia il figlio maggiore Alessandro, la moglie Simona, la piccola Ginevra, ha la tutina speciale "SuperMax", ha il casco con le foto dei figli e il motto "Never Give Up", saluta il pubblico e scocca in aria la sua ultima freccia. Lacrime di commozione per lui nel parterre, giusto così, si è e ci ha regalato molte emozioni.
I numeri non mentono: con 7 vittorie e 25 podi è stato il miglior gigantista azzurro del nuovo millennio e il terzo migliore di sempre dopo Alberto Tomba e Gustav Thoeni.
Giornata negativa per gli altri azzurri: Moelgg è 16/o, Nani 21/o, Tonetti non chiude la prova.
Sarà presto tempo di bilanci nella squadra: vero che abbiamo portato 5 atleti alle Finali, vero che a punti siamo la terza squadra (con la metà dei punti dei francesi), ma è sintomatico che l'unico podio stagionale sia arrivato da un atleta a fine carriera e che non è stato inserito in squadra la scorsa estate.
Si chiude anche la stagione delle porte larghe, domani ultima gara, lo speciale (8.30 e 11.30).