La Maze è d'oro in discesa su Fenninger e Gut
di Vittorio Savio
Potenza contro eleganza, Tina Maze contro Anna Fenninger. Oggi la Maze di potenza si prende la sua rivincita sull'austriaca dagli occhi di ghiaccio che l'aveva bruciata per 3 centesimi nel super-g e per soli 2 centesimi la slovena porta a casa anche l'oro mondiale dopo quello olimpico di Sochi nella discesa libera iridata di Beaver Creek. Sulla "Raptor" le due prime donne dello sci alpino regalano uno spettacolo sul filo dei centesimi e questa volta è la Maze ad aver la meglio portandosi a casa l'ottava medaglia della carriera - 3 ori e 5 argenti - e il mondiale non è ancora finito per lei. Sul terzo gradino del podio sale finalmente, leggermente più staccata (+0.34), la ticinese Lara Gut, dopo il disastro di tre giorni fa, e non può che essere contenta della sua prova. La grande sconfitta sul piano tecnico, ma non morale è la padrona di casa Lindsey Vonn. La statunitense non riesce nell'impresa di regalarsi l'oro che le mancava in bacheca, quello iridato della discesa dopo quello olimpico di Vancouver, e deve accomodarsi anche fuori dal podio dopo il bronzo del super-g. La golden girl finisce in 5/a (+1.05) e piazza alle spalle anche dell'austriaca Nicole Schmidhofer, salita sul treno di questa discesa dopo il ballottaggio in prova con la collega Nicole Hosp. Sesta finisce un'altra austriaca, la 34enne Elisabeth Goergl, a precedere l'elvetica Nadja Kamer e la prima delle azzurre Daniela Merighetti, ottava.
​Chapeau anche oggi per una Dada Merighetti, capace di concludere la sua gara dopo la caduta nel super-g, e dopo l'operazione due settimane fa alla mandibola con l'inserimento di due placche. Di più la finanziera bresciana non poteva fare anche se ha dato fondo a tutte le sue energie per portarsi a casa una medaglia iridata a coronamento della sua bellissima carriera.
Buona nel complesso anche la prova di Nadia Fanchini, finita alla fine fuori dalle top10 (12/a) apparsa però non troppo veloce nelle parti di scorrimento - alta e bassa del tracciato - e poi forse non certo favorita dal primo pettorale con quella leggera pattina che non fa proprio bene.
Un grave errore nella parte centrale su un curvone hanno mandato, invece, nel pallone la sorella Elena Fanchini, precipitata poi, dopo altri svarioni alla fine, nei quartieri bassi della graduatoria. Peccato per la camuna che in queste condizioni avrebbe potuto dire la sua. Nulla da fare anche per Johanna Schnarf, finita anche lei lontana dalle migliori.
L'Italia deve così rimandare l'appuntamento con l'oro iridato nella velocità pura: l'ultima ad averlo vinto fu l'altoatesina Paola Wiesinger nel lontano 1932 a Lake Placid (Usa), quando Olimpiade assegnava anche le medaglie per il mondiale.
Finalmente giornata di sole con neve invernale: le migliori condizioni che si potessero trovare per questa discesa libera, la regina dello sci alpino. Domenica le donne tornano in pista con la combinata alpina (discesa e manche di slalom).