Vail 2015: Reichelt oro in super-g, male l'Italia
di Vittorio Savio
E' ancora targato Austria il mondiale di sci alpino a Vail-Beaver Creek. Dopo Anna Fenninger questa volta è Hannes Reichelt a portarsi a casa l'oro mondiale, lui che lo scorso anno dopo la vittoria di Kitzbuehel si dovette guardare l'Olimpiade di Sochi da casa sua a causa di un'ernia al disco. Oggi sulla "Birds of Prey" si prende la sua rivincita e si mette al collo il suo primo oro mondiale dopo l'argento di Garmisch 2011 alle spalle del nostro Innerhofer, sulla stessa pista che circa due mesi fa (era il 6 dicembre) lo vide imporsi in coppa del mondo. Il 34enne di Altenmarkt suda però le proverbiali sette camice quando un incredibile canadese, Dustin Cook - pettorale 28 - stava per fare il capolavoro della vita. Il canadese finisce per soli 11 centesimi alle spalle di Reichelt, ma scalza dal podio due mostri sacri come Kjetil Jansrud e Matthias Mayer finiti a pari merito a godersi la medaglia di legno. Il bronzo va meritatamente al francese Adrien Theaux (+0.24), cinque anni fa per la prima volta a podio in carriera proprio su questa pista.
Il grande sconfitto odierno è Kjetil Jansrud, il dominatore della stagione fino a questo punto della velocità, incappato per troppo strafare in qualche errore di troppo che hanno macchiato la sua prova tecnicamente e anche fisicamente. Stessa giornata storta, toccata poi con peggiori riscontri anche al nostro Dominik Paris, quest'anno nelle pre-mondiali quinto, con una prova pulita ma non sufficiente a farlo rimanere sul treno dei migliori. Il forestale della Val d'Ultimo chiude alla fine fuori dai top10 - 14/o a +0.89 - a pari tempo con il compagno di squadra Matteo Marsaglia. Il romano è reo però in alcuni passaggi di aver calcato troppo sulle sue lamine su una neve troppo aggressiva che oggi non perdonava.
Grande prova, invece, per un Aksel Lund Svindal, finito 6/o a 13 centesimi dal bronzo, al rientro dopo la rottura del tendine d'Achille, capace di regalare grande spettacolo e dimostrando di essere sulla strada per tornare lo Svindal dello scorso anno già a partire dalla discesa libera di sabato.
Spettacolare, invece, la caduta di un Bode Miller, al rientro alle competizioni dopo l'operazione alla schiena, in seguito ad un impatto del braccio sinistro con un palo prima del salto che lo ha portato in rotazione e poi con una capovolta di 360 gradi e finito a pelle d'orso. Per lui qualche botta ed un vistoso taglio sopra il polpaccio destro dovuto alla lamina del suo sci che si era staccato durante la caduta.
Non spinge troppo sull'acceleratore Christof Innerhofer. Il finanziere di Gais finisce 18/o rimanendo negli standard della sua stagione corrente condizionata dai problemi alla schiena che non gli hanno consentito una adeguata preparazione e di poter dare il massimo in gara. Meno buona anche se senza particolari errori la prova di Werner Heel fuori dai top20 incappato però anche lui, come molti, in un dosso traditore nella parte alta che gli ha fatto perdere poi velocità fino al traguardo finale.
Ora appuntamento tra due giorni per la discesa libera dove si spera che i nostri azzurri riescano a trovare lo smalto giusto per regalarci qualche soddisfazione migliore di quella odierna.