Elezioni FISI: Manuela Di Centa terza candidata
di Matteo Pavesi
Questa mattina presso l'Hotel Principe di Savoia a Milano, Manuela Di Centa ha incontrato i media per presentare il suo programma elettorale e candidarsi ufficialmente per la presidenza della FISI, le cui elezioni per il quadriennio 2014/2018 avverranno il prossimo 12 aprile. Manuela aveva già anticipato le sue intenzioni al termine della 50km ai Giochi di Sochi.
La Di Centa, 51 anni, ex fondista e campionessa olimpica, sfiderà il presidente del Comitato Alpi Occidentali Pietro Marocco e il presidente uscente Flavio Roda.
Dopo il ritiro è diventata dirigente sportiva, dal 1999 è membro del CIO, membro esecutivo della giunta CONI, ed è stata parlamentare per Forza Italia nel 2006 e per il PdL nel 2008.
"Oggi sono molto emozionata. Ho sempre pensato che quando uno riceve debba prima o poi restituire. Quando ho consegnato la mia candidatura ufficiale in via Piranesi ho ripensato a quando frequentavo la sede da ragazzina..." dichiara Manuela.
Il suo programma è diviso in 5 punti: 1) la Base - composta da chi sta sul campo come gruppi militari, sci club, associazioni
"Dobbiamo ripartire dalla base, la Federazione deve essere visibile anche ai non addetti ai lavori o a chi non fa agonismo, bisogna ripartire dalla scuola e portare i bambini sulla neve, coinvolgendo tutti gli attori che possono sostenere gli sport invernali. I problemi sono molti, una federazione dovrebbe essere vicina alle associazioni per fare sistema."
2) Fisi 2.0 - "Dobbiamo comunicare velocemente, entrare in una mentalità diversa, dove si possono condividere le emozioni con le persone lontane. Ad esempio, dare la possibilità ai comitati di poter seguire in streaming i consigli federali o a quelli provinciali di seguire quelli regionali. O introdurre il voto online, per permettere alle associazioni di partecipare alla vita federale, ma in modo meno dispendioso per chi non può essere fisicamente presente."
3) Atleti- aiuto nel processo di crescita atletica ma anche educativa e culturale
"l'atleta rimane sempre al centro dei nostri pensieri, ma se non troviamo dei giovani che sognino è inutile...Bisogna fare in modo che in ogni bambino e in ogni bambina nasca l'amore per la neve e la voglia di sognare. Io ero una di queste bambine quando ho cominciato.
Dobbiamo crescere atleti fin dalla scuola primaria, fare accordi con le società del territorio e gli ski-college, permettere agli atleti di studiare all'Università nonostante le trasferte e gli impegni agonistici. Aiutiamo gli sci club. Infine la mentalità: il clima della squadra di fondo a Sochi non deve ripetersi, la federazione deve essere sempre vicina agli atleti"
4) Leadership - un interlocutore forte che abbia peso nelle varie sedi istituzionali;
"Parto con entusiasmo e coraggio, che serve: io sono una donna, che ha avuto anche incarichi importanti. Penso di poter fare molto per la FISI. Oggi la leadership in Federazione è debole, nella capacità di farsi sentire e far valere le proprie ragioni con le varie istituzioni nazionali e internazionali. Io sono pronta a mettere a disposizione la mia esperienza"
5) Cuore e Passione: le squadre devono unite ed aiutate, consapevoli che da soli non si vince
"Una federazione è forte, all'interno e all'esterno, quando è unita e riesce a fare squadra. Il muro contro muro non serve a nessuno"
Se eletta presidente, sarebbe la prima donna a ricoprire l'incarico nella storia della FISI.
Nessun accenno, come era prevedibile, alle tesi di Sandro Donati che, nel suo libro, accusa pesantemente la campionessa di aver vinto grazie all'EPO, accusa cui la Di Centa, a quanto risulta, non ha mai risposto nè contrapposto querela.