Sochi 2014: oro a Mario Matt, legno a Gross
di Matteo Pavesi
"Un legno qualcuno deve pur prenderselo" twittava un atleta all'inizio dei Giochi, e purtroppo anche oggi, come già in discesa con Dada Merighetti e in gigante con Nadia Fanchini, la medaglia di legno, il quarto posto, si colora di azzurro: Stefano Gross chiude lo slalom olimpico ai piedi del podio, insieme al tedesco Dopfer, dopo aver accarezzato l'idea di una medaglia grazie all'ottimo terzo tempo della prima frazione.
Il fassano passa indenne nel primo trabocchetto tracciato da Ante Kostelic, costato la gara a tanti, ma sull'ultimo cambio di pendio tiene troppo, i centesimi volano e ne bastano cinque per scivolare dal bronzo al legno. Che rabbia.
L'oro olimpico va al veterano austriaco Mario Matt, 34 anni, a suggellare una carriera straordinaria e longeva tra i pali stretti, che dopo 15 vittorie e due ori Mondiali si completa con l'oro olimpico. Con la vittoria in Val d'Isere nello scorso dicembre era diventato il più anziano vincitore in speciale, segno che nonostante gli anni era ancora intatta la voglia e la capacità di scappare tra una porta e l'altra, e oggi diventa il più anziano campione olimpico.
Argento e bronzo vanno ai due atleti che rappresentano il presente e il futuro della specialità: Marcel Hirscher e Henrik Kristoffersen. Il primo con la rabbia e la classe di cui dispone ha interpretato al meglio la seconda manche, con la giusta dose di aggressività e precisione, scaricando sul tracciato la frustrazione per quel 9/o tempo della prima. E' il Campione del Mondo in carica, è il più forte delle ultime due stagioni, ma ha rischiato di tornare da Sochi a mani vuote, e nonostante questo non sembrava molto soddisfatto dell'argento conquistato. Marcel vuole vincere. Sempre.
Il norvegese Kristoffersen conferma il suo momento magico, diventa uno dei più giovani medagliati alle Olimpiadi nello slalom, dando continuità alla vittoria conquistata a Schladming tre settimane fa. Con il terzo tempo di manche recupera 12 posizioni: quando il folletto norvegese giocava con gli amichetti all'ultimo anno della scuola materna, Mario Matt vinceva la sua prima gara in Coppa del Mondo...
E' la prima medaglia olimpica per tutti e tre, succedendo al nostro Razzoli, fuori nella seconda manche, Myhrer, fuori anche lui, e Kostelic, 9/o senza aver mai dato l'impressione di poter lottare per la medaglia.
La tracciatura di Ante Kostelic ancora una volta ha fatto storcere il naso a tutti: atleti, tecnici, appassionati...dei primi 30 escono in 18 a causa di un tracciato aritmico, con un trabocchetto alla nona e decima porta, lento ed angolato, unito alla neve primaverile trattata col sale e scaldata dai 6 gradi di Rosa Khutor. Escono Neureuther, Pinturault, Ligety, Grange, il nostro Moelgg e come detto anche Myhrer e Razzoli. Miglior tempo nella seconda per il sorprendente Adam Zampa, che recupera 20 posizioni, unico a scendere sotto i 54 secondi di manche, 7 secondi più lento di Matt nella prima!
Sulla gara degli azzurri non c'è altro da aggiungere: ci ha provato Thaler nella prima ma è scivolato, ci han provato Razzoli e Moelgg a recuperare posizioni ma su questa neve e con questa tracciatura non sono riusciti ad esprimere quasi nulla del loro potenziale.
Gross invece ha messo in gara tutto quanto aveva fatto vedere di buono due anni fa, ha sciato con intelligenza facendo la miglior gara della stagione, ma una sbavatura, piccola, lo condanna al rimpianto della medaglia di legno.