Sochi 2014: superg ad un super Jansrud. Fill 8/o
di Matteo Pavesi
Con una linea perfetta nell'ultimo terzo di gara, il norvegese Kjetil Jansrud ha vinto l'oro olimpico in superg a Rosa Khutor, davanti al sorprendente americano Andrew Weibrecht, staccato di tre decimi, e alla coppia Jan Hudec-Bode Miller staccati di 53 centesimi.
Ti aspettavi la Norvegia, ma con Aksel Lund Svindal, e invece come in discesa e come nella manche veloce della superk è Kjetil Jansrud l'uomo da battere, molto buono nel tratto centrale e poi decisivo sul finale, dopo aver controllato nelle porte angolate del ripido iniziale. Argento in gigante a Vancouver, bronzo in discesa settimana scorsa, oro in superg oggi: un anno dopo l'infortunio di Schladming Jansrud continua la tradizione norvegese nel superg olimpico (Aamodt 1992, Aamodt 2002, Aamodt 2006, Svindal 2010), ed entra così in un grupetto di nomi leggendari. E pensare che nella primavera del 2007, sopraffatto dai problemi alla schiena, e dopo un'intera stagione persa, Kjetil stava seriamente pensando di lasciare lo sci...
Molto più sorprendente l'argento odierno di Andrew Weibrecht, una vera e propria favola olimpica, la dimostrazione che ai Giochi qualcosa di diverso scatta nella testa degli atleti: l'americano è stato bronzo a Vancouver 2010, alle spalle di Svindal e Miller, ma negli ultimi quattro anni il suo miglior risultato è un decimo posto! Andrew è sceso libero, senza pressioni, il migliore nelle primissime porte ripide e angolate, poi ha continuato a portare velocità, perdendo qualcosa in fondo, ma mantenendo abbastanza vantaggio da portare a casa un argento incredibile, e spingendo verso il bronzo il duo Jan Hudec - Bode Miller. Il volto di Bode si è indurito quanto Jansrud gli è passato davanti, ma si è poi sciolto in lacrime quando ha capito che nessuno gli avrebbe tolto più il bronzo, dedicato al fratello mancato lo scorso aprile, sesta medaglia olimpica di una carriera straordinaria.
Tornato dopo un anno di stop, si è permesso di salire sul podio del gigante a Beaver Creek, della discesa e del superg a Kitz, e si è presentato ai Giochi con possibilità di medaglia in 4 discipline, e ancora può provarci in gigante.
Per 7 centesimi rimangono fuori gli austriaci Striedinger e Franz, settimo tempo per un delusissimo Svindal, che non ha trovato il ritmo in alto e non ha saputo recuperare nei tratti a lui più congeniali.
Ottavo tempo a 20 centesimi dalla medaglia per il primo azzurro Peter Fill, che ha sbagliato qualcosa di troppo nella seconda parte di gara. Ci ha provato Peter, come in discesa e superk, ha dimostrato di essere sempre li con i migliori, come nel resto della stagione, senza però l'acuto che poteva valere la medaglia.
Dura lo spazio di poche porte la gara di Innerhofer, scivolato sul ripido iniziale: sbatte il bastoncino sulla neve, è deluso, ma può tornare a casa con due medaglie al collo, che valgono anche il bilancio finale dell'Italjet in terra russa. Al traguardo anche Dominik Paris 16/o e Werner Heel 17/o.
Si chiude la pagina delle prove veloci, da domani tutte le attenzioni saranno sui gigantisti, attesi in pista mercoledì.