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 Coppa del Gobbo:Il talento non è in vendita!
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Inserito il - 20 gen 2014 : 23:59:08   Permalink alla discussione  Visita l'Homepage di FantaskiNews Invia a FantaskiNews un Messaggio Privato Aggiungi FantaskiNews alla tua lista di amici  Rispondi Quotando
Coppa del Gobbo:Il talento non è in vendita!
di Carlo Gobbo

Conosco Claudio Ravetto e non ho dubbi che la sua sia stata una provocazione ad arte, per dare una scossa soprattutto psicologica ad un ambiente che rischiava di subire in maniera vistosa sia le fibrillazioni del "contingente ridotto" sia le insolite "condizioni meteo" che destabilizzano il calendario e modificano la caratteristica delle gare. L'esperienza di Ravetto non si discute e da navigato condottiero non ha esitato a spronare le squadre affinchè ciascuno abbia un sussulto di orgoglio e responsabilità.

Proviamo a dare una definizione di "Campione", cerchiamo cioè di capire quando un atleta possa definirsi un "Campione" e come ci si debba comportare per essere all'altezza di tale fama! Credo che questo tentativo debba essere affrontato con molta prudenza ed altrettanta saggezza, anche se l'accusa di Ravetto "non basta il compitino, così non si va lontani" è un colpo al bersaglio grosso e lancia una sfida intrigante. Sono sicuro che ciascuno di noi abbia una propria interpretazione e (nel caso specifico della situazione azzurra) una personale valutazione, quindi ognuno ha atleti da giustificare e altri da condannare...tutto legittimo a patto che si tengano in considerazione il maggior numero di elementi possibili, senza farsi trascinare dal campanile e dalla simpatia! Quindi...chi è il Campione? L'atleta che ha saputo stare a lungo sul palcoscenico mondiale dello sci ottenendo successi e medaglie consegnate alla storia dello sport oppure è Campione chi, dopo aver ottenuto tanta gloria, per infortuni più o meno complicati, è costretto all'inattività ma non molla, non si arrende, perchè la passione è enorme e si sottopone ad ogni tipo di sacrificio, di privazione e di "tortura" fisica per poter tornare?!

Hermann Maier, Aksel Lund Svindal, Deborah Compagnoni, Marlies Schild (solo per fare pochi, ma significativi esempi) hanno saputo riappropriarsi dei loro ruoli "vincenti" mentre altri - pur lottando con infinita generosità e dedizione - non ce l'hanno fatta ed hanno poi abbandonato con uguale dignità... (mi vengono in mente i nomi di Palander, Antoine Dénériaz, Daniel Albrecht, Gunther Mader, lo stesso Giorgio Rocca, Karen Putzer...). Sono Campioni coloro che questo sogno non lo hanno abbandonato (come Lizeroux) o non vogliono abbandonare (come Kostelic)! Tutti Campioni, non v'è dubbio (ed i nomi da citare sarebbero tanti) con un piccolo ma importante elemento che li distingue: il Talento.
Quella predisposizione innata per fare certe cose, quella qualità naturale che ti consente di esprimere con facilità e disinvoltura gesti tecnici (in questo caso) per i quali altri , anche i Campioni, devono faticare un po' di più! Il talento non si compra, ci sono ragazzi e ragazze che ne hanno in grandi quantità mentre chi ne sia sprovvisto non può che cercare di sopperirne con il lavoro e l'applicazione assidua e la maniacale cura dei dettagli.

Entriamo in Casa Italia, con serietà e rispetto! Nel dibattito ho letto quasi tutti i  nomi dei nostri ragazzi, discesisti e slalomisti impegnati a Wengen, ma anche i gigantisti reduci da Adelboden sono chiamati in causa! Se c'è qualcuno che abbia il coraggio di fare una lista di quelli che sono Campioni e di quelli che "non lo sono" lo faccia pure, ciascuno ha il diritto legittimo di critica e di giudizio. Io personalmente credo che ragazzi e ragazze si impegnino ogni giorno al massimo per raggiungere "il traguardo" dei loro sogni, soprattutto quest'anno che è contrassegnato dai cerchi Olimpici. Io sono convinto che ognuno faccia tutti gli sforzi e sacrifici richiesti e che nessuno cazzeggi o affronti gli impegni in modo approssimativo o superficiale... SECONDA PARTE

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Italy


12120 Messaggi

Inserito il - 20 gen 2014 : 23:59:59   Permalink al post  Visita l'Homepage di Admin Invia a Admin un Messaggio Privato Aggiungi Admin alla tua lista di amici  Rispondi Quotando
(SECONDA PARTE)

I talentuosi hanno dimostrato di saper fare bene anche se la classifica li penalizza, altri hanno dato tutto ciò che - quel giorno - era nelle loro possibilità! Questo compitino non è stato svolto in modo sufficiente? Forse, ma spesso l'istinto suggerisce al Campione un atteggiamento più conservativo, oserei dire prudente, salvo giocare ogni carta nell'occasione che vale una carriera, perchè una medaglia olimpica ti elegge tra i Grandi ed una vittoria è per Sempre!
Abbiamo una squadra di ottimi professionisti, non importa se siano dotati di talento purissimo, sono certo che tutti i selezionati sapranno entrare nel clima olimpico con il giusto atteggiamento perchè chiunque di loro, con un po' di coraggio, può mettersi al collo una medaglia...!
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lbrtg
Sono Azzurro di Sci





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Inserito il - 21 gen 2014 : 09:25:35   Permalink al post Invia a lbrtg un Messaggio Privato Aggiungi lbrtg alla tua lista di amici  Rispondi Quotando
Secondo me, dal punto di vista puramente sportivo delle prestazioni, i campioni, sono coloro che vincono gare o si piazzano nei primi posti per un certo lasso di tempo, attraverso prestazioni "normali". Il fuoriclasse, è colui che unisce alle vittorie, performance fisiche e tecniche "impossibili" per altri e, soprattutto, per un numero di anni considerevole. Se poi a questo ci aggiungiamo la caratteristica dell'essere un personaggio "mediatico", il gioco è fatto.

Modificato da - lbrtg in data 21 gen 2014 10:58:27
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mntr86
Sequenza di curve di base



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Inserito il - 21 gen 2014 : 12:13:40   Permalink al post Invia a mntr86 un Messaggio Privato Aggiungi mntr86 alla tua lista di amici  Rispondi Quotando
Se mi posso permettere Carlo io credo che sia sbagliato dire che tutti i nostri diano sempre il massimo, al di del campioni o no bisogna ammettere gli errori e soprattutto parlarne senza mai cadere nell'insulto ma credo che un pò più di autocritica da parte di tutti, giornalisti compresi farebbe bene. Se no non si diventa più credibili.

Ci sono moltissimi sciatori che pur non essendo campioni hanno lavorato moltissimo e sono diventati campioni grazie all'impegno e al lavoro su tutti i fronti. Io ai nostri chiedo questo, con l'aiuto di tecnici e materiali ovviamente.
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mntr86
Sequenza di curve di base



317 Messaggi

Inserito il - 21 gen 2014 : 12:17:11   Permalink al post Invia a mntr86 un Messaggio Privato Aggiungi mntr86 alla tua lista di amici  Rispondi Quotando
Nel calcio, pur con tutti i suoi limiti, le critiche arrivano e sono decisamente più dirette di quanto avvenga nello sci. Nello sci invece probabilmente molti giornalisti hanno paura di criticare e di perdere il posto, essendo forse anche più a contatto diretto con gli atleti.
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Gobbo Carlo
Sequenza di curve di base



203 Messaggi

Inserito il - 21 gen 2014 : 15:25:38   Permalink al post Invia a Gobbo Carlo un Messaggio Privato Aggiungi Gobbo Carlo alla tua lista di amici  Rispondi Quotando
..caro MNTR86...lo sciatore in genere se non si impegna al massimo non fa punti..sia quelli per le varie classifiche di specialità..sia soprattutto quelli che concorrono nel determinare l'ordine di partenza....Possiamo osservare talvolta atleti che , nella seconda manche , pensano soprattutto a concludere la gara ..e sono per lo più ragazzi alle loro prime qualifiche ...ma il Campione tira sempre al massimo ..e così un atleta come Pinturault che in slalom ultimamente sbagliava tanto ( ma andava sempre fortissimo..!! ) la volta che non fa errori ci esalta tutti con uno spettacolo di gran classe..!!
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mntr86
Sequenza di curve di base



317 Messaggi

Inserito il - 21 gen 2014 : 17:19:02   Permalink al post Invia a mntr86 un Messaggio Privato Aggiungi mntr86 alla tua lista di amici  Rispondi Quotando
Carlo per me dare il massimo non vuol dire solo tirare a tutta ma vuol dire concludere nella miglior posizione possibile in base alle condizioni, vuol dire anche usare intelligenza, vuol dire saper modificare la propria sciata in base alle condizioni della neve, oltre al fattore mentale. Io ho l'impressione che si debba migliorare tanto anche nell'approccio alla gara.


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