...probabilmente i veneti già conoscono la storia di Beatrice Vio...
da il secolo XIX di sabato 1 maggio 2010 :
Quando si calerà la maschera sul volto, impugnerà il fioretto con il suo braccio artificiale e respirerà di nuovo quello che si prova quando si sta per fronteggiare un’avversaria, sarà passato un anno e mezzo dalla malattia, o come preferisce ricordare la sua famiglia, da quel brutto incidente che ha portato via a Beatrice le braccia e le gambe. Tredici anni da Mogliano Veneto, ‘Bebe’ (così la chiamano tutti) ha tagliato il suo traguardo: essere la prima persona al mondo a tirare di scherma con quattro protesi.
Lo farà domenica pomeriggio, a San Lazzaro di Savena, alle porte di Bologna, invitata al campionato regionale paralimpico dell’Emilia-Romagna. “’Bebe’ è emozionatissima - racconta orgoglioso il padre Ruggero Vio, sempre al fianco della figlia nella lunga riabilitazione - e sono certo che farà di tutto per vincere. Non è nel suo carattere venire a prendere delle mazzate”. La ragazzina dovrà sedersi su una carrozzina. “Ma il suo sogno, il nostro sogno - prosegue il padre - è quello di riuscire un giorno a gareggiare in piedi. E’ difficile, ma se è arrivata fino qui non è giusto metterle dei limiti. L’obiettivo, intanto, è partecipare ai campionati italiani paralimpici a Foggia, in giugno. Ha solo bisogno di traguardi”.
Giovanissima promessa della scherma, da quando aveva sei anni Beatrice girava l’Italia inseguendo la sua passione. Fino al 20 novembre 2008, quando fu colpita da una setticemia, un’infezione del sangue che poteva costarle la vita e che l’ha portata, uno dopo l’altro, all’amputazione di tutti e quattro gli arti. Sei mesi di ospedale, poi la faticosa ripresa. E l’incontro con il centro protesi Inail di Vigorso, vicino a Bologna. Piano piano si è rimessa in piedi, ha ricominciato a camminare, scrivere, dipingere (un’altra sua grande passione), a uscire in tenda con gli scout. Ma lei, per dimostrare che “nella scherma ci si mette il cuore”, come ha detto una volta durante una discussione da bimbi con il fratello calciatore, ha continuato a covare il sogno sportivo. “Abbiamo conosciuto Pistorius, lo scorso anno”, ha spiegato il padre, che ha anche dato vita ad un’associazione per raccogliere fondi, per Beatrice e per permettere di fare sport ad altri bambini amputati.
“Oscar è venuto ad una nostra iniziativa. Ha corso con Bebé, l’ha spinta in carrozzina e poi lei ha spinto lui. Si è innamorato e si sono contagiati a vicenda con la loro forza”. Ma un conto è l’atletica. Un altro è la scherma, dove servono protesi speciali, fatte apposta per tenere in mano un’arma di acciaio. “A dicembre ne abbiamo parlato con Fabio Giovannini, allenatore della nazionale paralimpica. A gennaio Bebé ha provato. Ma non è andata bene. Le protesi le facevano male”. Poi a marzo, sempre a Vigorso, la svolta. “Quelli di Arte Ortopedica si sono inventati questo prototipo di braccio artificiale. Lei l’ha provato ed è andata benissimo. E’ tornata agli allenamenti. E domenica se la vedrà con altri disabili”. Ma lei questa parola non l’ha mai digerita, e in questi mesi ha continuato a ripetere: “Datemi le gambe e vedrete”.
e da Tgcom
Com’è il rapporto con le tue coetanee? "La prima volta una mia amica è quasi svenuta. Poi, però, ci siamo abbracciate ed è tornato tutto normale. Adesso abbiamo rincominciato una vita normale, ci divertiamo come prima".
Tu eri pienamente consapevole di quello che ti stava succedendo? Sì, ho scelto io di togliere i piedi perché mi avevano chiesto di scegliere se volevo amputarmi i piedi o finire male…Io volevo tagliarli il pomeriggio stesso solo che non c’era la sala operatoria libera e quindi l’abbiamo fatto la mattina dopo. Ora il mio sogno è la scherma e tornerò a giocare.
Modificato da - GeneraleLee in data 07 mag 2010 23:57:06
@Bruno ho visto il servizio in TV e mi ha colpito tantissimo. Visto che sei infermiere e che senz'altro ne sai molto più di me, mi puoi spiegare in quattro parole come può la meningite causare l'amutazione degli arti?
in poche parole perchè la forte infezione (soprattutto nei bambini) determina un'alterazione del microcircolo sanguigno alle estremità. in pratica non arriva più sangue e inizia la cancrena. se non si riesce a ripristinare il microcircolo (in questo caso combattendo l'infezione) si arriva all'amputazione come terapia salvavita. è tipico poi della meningite la cancrena dei tessuti facciali, come testimonia la foto della faccia della ragazza. quelli sono i segni che rimangono.
brunodalla da oggi 20/01/2010 tutti i miei interventi come moderatore saranno contrassegnati da questo colore CAMPIONE FANTAMONDIALE DH GARMISCH 2011 CAMPIONE FANTAOLIMPICO DH SOCHI 2014 CAMPIONE ASSOLUTO FANTASKI FEMMINILE 08-09
io pronostico una medaglia alle prossime paraolimpiadi di rio nel 2016.
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anche su questa sezione della gazzetta c'è la storia di Beatrice....ma anche quella di tanti atleti che sono riusciti ad affermarsi a grandissimi livelli...come le plurimedagliate paraolimpiche Lauren Woolstencroft e Alana Nichols
c' è veramente da imparare da lei e da tutti gli altri ragazzi che non si abbattono anche se hanno evidentemente dei grossi problemi.... SONO DEI GRANDI TUTTI QUANTI
punti gs 94.43 sl 195,.. PS: per puro c**o campionessa italiana di carving 07.... ora non più peccatoooo
Anche se son Veneto e - quindi- qualche saracca la tiro regolarmente, mi sento un po' pero' come uno di religione ebraica, che se hanno qualcosa da dire al Gran Capo, glielo dicono come litigheresti con un amico,veramente cattivi, per poi fare la pace.
Perchè non posso mai dimenticare che Martina, la sorellina dell'Ilaria, nascendo si becco' la meningite..... Forse è per quello che mi è venuta su un po' viziata, ma tanto sana, e forse è per quello che - col Gran Capo- poi va sempre a finire che faccio pace e lo ringrazio per il Cu lo che mi ha dato, ogni volta che incrocio o vedo qualcuno che - forse- quel giorno - sempre Lui, il Gran Capo, stava magari guardando la partita e si è distratto.....
Si' Si',Franco, ma non preoccuparti, va tutto bene, davvero. Ma mi domando sempre quanto sottile sia il confine tra ringraziare il gran Capo per tutta la vita, e maledirlo..... Nel nostro caso, sempre il Gran Capo mise in moto una serie di coincidenze fortunate, tipo il primario di pediatria dimissionario per limiti di età, che fece pero' l'ultimo giro a salutare e vedere il reparto (esperienza di trent'anni, eh...), e "suggeri'", diplomaticamente al nuovo prof che quella bimba non gli piaceva per niente, insomma che secondo lui non era disidratazione, ma, insomma, facesse lui, io al tuo posto ecc ecc, poi prese in disparte l'infermiera più anziana ( che vale come un bidello all'università, ehm ehm), e le raccomando' la piccola, poi nei test degli antibiotici dopo un paio di tentativi, imbroccarono quelli giusti per l'infezione...Insomma, chi è medico del Forum ha capito...