E' scomparso la leggenda dello sci Toni Sailer di Vittorio Savio
Il mondo dello sci alpino è in lutto. Ieri sera, lo sciatore austriaco e campione olimpico, Toni Sailer e' morto dopo una lunga malattia, aveva 73 anni. Lo ha annunciato oggi con un comunicato lo Ski Club Kitzbuehel, in Tirolo, di cui Sailer era membro. Sailer era entrato nella leggenda dello sci alpino vincendo tre medaglie d'oro durante le Olimpiadi di Cortina d'Ampezzo del 1956. Soprannominato dalla stampa "Blitz from Kitz" (il lampo di Kitzbühel), fu il primo sciatore a vincere tutte e tre le gare di sci alpino ai Giochi olimpici invernali (discesa libera, slalom speciale e slalom gigante), a Cortina d'Ampezzo. Sailer vinse altre quattro medaglie, tre d'oro ed una d'argento, ai campionati del mondo, prima di ritirarsi nel 1959. Tra il 1957 e il 1971 comparve in una manciata di film, principalmente commedie leggere ambientate almeno in parte nelle regioni alpine, dove fece mostra del suo talento. Dal 1972 al 1976 fu allenatore capo e direttore tecnico della federazione austriaca di sci. Nel gennaio del 2004 Sailer, benché non affiliato ad alcun partito politico, annunciò di volersi candidare a sindaco di Kitzbühel. Poche settimane dopo ritirò la candidatura, dicendo che solo allora aveva realizzato che quello di sindaco era un lavoro a tempo pieno. Nel 2005 annunciò il ritiro dall'incarico di direttore di gara dell'Hahnenkamm, ruolo che aveva occupato per 19 anni. Negli ultimi anni aveva proseguito l'attività anche all'interno della Fis, la federazione internazionale.
Toni Sailer non è stato solo un grande fuoriclasse dello sci alpino, ma il piu grande personaggio dello sport austriaco, dominatore in un'epoca in cui l'Austria aveva appena ottenuto la piena indipendenza, rappresentando l'immagine della voglia di riscatto di questa Nazione. Una perdita per tutto il mondo dello sport, e un altro pezzo di storia che se ne va
Sci alpino/Nel 1956 a Cortina d’Ampezzo, fu il primo atleta a vincere tre medaglie d’oro ai Giochi olimpici
È morto il leggendario Toni Sailer
In soli sei anni di carriera diventò una vera e propria icona per l’Austria. Fu anche attore e cantante
In seguito a una lunga malattia, è morto lunedì sera all’età di 73 anni Toni Sailer. L’austriaco era entrato nella leggenda dello sci alpino conquistando, ventenne, le medaglie d’oro in slalom, gigante e discesa ai Giochi olimpici di Cortina d’Ampezzo, nel 1956.
Soprannominato “Der schwarze Blitz aus Kitz” (La Saetta nera di Kitzbühel), Sailer si era anche laureato sette volte campione del mondo: quattro nel 1956 a Cortina in un “one man show” unico nella storia dello sci alpino, e tre nel 1958 a Bad Gastein.
KEYSTONE Toni Sailer in azione nel gigante di Cortina ‘56
I suoi successi olimpici furono caratterizzati da curiosi incidenti che ne hanno ancor più ampliato la popolarità. Per cominciare, i 6”2 sul connazionale Andreas Molderer nel gigante, costituiscono ancor oggi il massimo distacco tra il primo e il secondo classificato in una prova olimpica. Addirittura rocambolesca la vittoria nello slalom, alla partenza del quale Sailer si presentò con quindici minuti di ritardo e fu fatto scendere in 135ª posizione, e vinse ugualmente con il miglior tempo nelle due manche.
Infine, a pochi minuti dalla partenza della discesa libera, gli si ruppe un cinturino che fissava lo sci allo scarpone e solo grazie all’allenatore italiano Hansl Senger, che tolse uno dei suoi per darlo a Sailer, poté correre e vincere il terzo oro.
Negli anni in cui correva Sailer non era ancora nata la Coppa del mondo, ma il suo palmares presenta un conto di 170 grosse vittorie, fra le quali spiccano tre successi nella discesa libera del Lauberhorn. Nella sua Kitzbühel, nel 1956 vinse la combinata dell’Hahnenkamm, aggiudicandosi tanto la discesa, quanto lo slalom. E sulla Streif vinse altre due volte, una in discesa e una in gigante.
Circondato dalla folla che lo idolatrava KEYSTONE
Benché la sua carriera fosse durata solamente sei anni (1953-59), nel 1999 era stato consacrato sportivo austriaco del secolo, dopo che per tre anni consecutivi, dal ‘56 al ‘58 era stato designato sportivo dell’anno.
Con in testa il suo eterno berretto bianco a pompom, Toni Sailer, in anticipo sugli avversari all’epoca, si interessava molto alla tecnica dello sci, sia in corsa, sia nella costruzione e la preparazione degli attrezzi.
I suoi successi sportivi erano intervenuti un anno dopo il trattato che consacrava, nel 1955, l’indipendenza dell’Austria dopo la guerra, e avevano fatto di lui un idolo della gioventù austriaca e un simbolo della rinascita del paese.
Ritiratosi dalle competizioni a 23 anni, si era lanciato con successo nel mondo del cinema, girando 22 film, salendo anche sul palco dei teatri e dedicandosi alle canzonette (18 dischi), con un grande successo in Giappone.
Nel 1964, Toni Sailer mise fine alle sue attività artistiche e si trasferì in Canada a costruire sci. Tornò in Austria nel 1972, per assumere la direzione tecnica della Federazione austriaca, posto che aveva occupato fino al trionfo del suo connazionale Franz Klammer ai Giochi olimpici di Innsbruck nel 1976.
In seguito, per vent’anni fu direttore di corsa nella sua città natale, Kitzbühel, e dunque anche responsabile della leggendaria discesa dell’Hahnenkamm.