A Tutto Sci - Superg femminile St.Moritz
Il Mondiale di St. Moritz è ufficialmente partito. Subito in pista le donne con il super-g sulla pista Engiadina tirata a e "spazzolata" dopo le nevicate dei giorni scorsi.
I Mondiali raccontano sempre storie diverse e anche oggi c'è una storia nuova di una outsider che mette tutte le big in fila. E poi c'è l’Austria che arriva al Mondiale e vince.
La pista del super-g è caratterizzata da una prima parte pianeggiante, si prende subito una buona velocità e ci si trova in tutta una serie di dossi che sono da lavorare, cercando di sfruttarli per incrementare il ritmo. Una buona dose di importanza nella prima parte l'hanno anche i materiali e le doti di scorrevolezza.
Nella parte centrale bisogna cambiare marcia, cambia la pendenza, i dossi non sono particolarmente bruschi, ma bisogna avere ben in mente gli attacchi curva per avere la giusta direzione in uscita, perché una volta sul palo è difficile correggere, scappa il terreno da sotto gli sci.
La parte finale è un alternarsi di "falsipiani", compressioni e dossi che non permettono di rilassarsi, ma dove bisogna continuare ad essere attive e mantenere le linee a tempo senza lasciarsi tirare a tagliare o ad allungarle.
Il tracciato è stato disegnato dall'Italia e i nostri allenatori hanno disegnato dei bei curvoni assecondando il terreno, con una velocità costante e molto regolare. La neve fredda e aggressiva era da "accarezzare" per non agganciare gli spigoli alle traiettorie che rischiavano di fare andare in salita in uscita curva.
La sorpresa di oggi si chiama Nicole Schmidhofer, ventottenne austriaca, due podi in carriera, ma in costante crescita e con una serie impressionante di piazzamenti nelle top ten nelle ultime stagioni. Oggi ha impressionato con una sciata molto naturale, ma all'attacco e tatticamente perfetta. Nella parte centrale ha saputo avere i tempismi giusti sui dossi e negli attacchi curva, non andando mai in affanno con le linee, costruendo la vittoria proprio nella parte più tecnica.
Argento e bronzo per due delle regine di Coppa: Tina Weirather e Lara Gut. La gara delle due campionesse è stata praticamente identica a livello di intermedi, ma con due interpretazioni davvero differenti. La sciata della Weirather è sempre molto "rotonda" e su questo tipo di neve e tracciato avrebbe sicuramente potuto premiarla con un oro, ma proprio in uno dei passaggi ciechi è stata tradita dalla direzioni in entrata e ha dovuto con un passaggio da acrobata correggere la traiettoria. Lara Gut al contrario ha messo in pista una sciata più brusca: lei è una maestra nel gestire la curva con qualche spazzolata di piede, ma su questo tipo di neve sono stati troppi i polveroni alzati in attacco curva.
Il podio ha ancora tremato con la discesa della Rebensburg, che con la sua sciata essenziale fino all'ultimo intermedio era con una medaglia al collo. Nella parte finale ha allungato troppo le uscite curva andando un po' in "salita" e perdendo così di vista le prime.
L'Italia purtroppo non trova la medaglia, ma piazza Elena Curtoni al quinto posto a diciannove centesimi dalla Gut. Elena con molta determinazione ha scelto il pettorale n.1, scelta da me pienamente condivisa dal punto di vista psicologico, ma che l’ha sicuramente penalizzata nella parte iniziale del piano che si è andato velocizzando con i passaggi.
Splendida gara per Federica Brignone,...SECONDA PARTE
(martedì 7 febbraio 2017)