Coppa del Gobbo - Il gigante è Bleu
David Chastan, il "gran capo dello sci francese", lo ripete da sempre! Il gigante deve essere "tecnica, tecnica, tecnica"! Un assunto che la Francia ha sempre messo nel mirino, quasi codificandolo, facendolo brillare davanti agli occhi degli atleti come un diamante purissimo. La prima volta che incontrai Mathieu Faivre fu a Schladming, ai Mondiali del 2013.
Un ragazzo tranquillo, magari un po' timido, coccolato in un angolo di Chalet Italia da mamma e papà! Davanti al buon vino della Valtellina – Maurizio Gandolfi e Stefania Guerrieri avevano sempre qualche bottiglia speciale – Mathieu mi parlò dei suoi primi passi nella squadra transalpina e dell'entusiasmo che regnava nello spogliatoio. Qualità nel lavoro, allenamenti personalizzati, evoluzione continua delle metodologie! Scoprii che Faivre è originario della Valle d'Aosta, i nonni della mamma infatti abitavano a Saint Pierre ed alcuni zii a Chatillon. Cosa c'entra, direte voi?
Beh! un po' di Italia c'è in questo fenomeno, perchè come ha sciato Mathieu nella seconda manche sulla Daille io l'ho visto solo pochissime volte! Una volta Hermann Maier ed un'altra Marcel Hirscher! Per fortuna che non sono più davanti ad un microfono perchè, ve lo giuro, mi sarei ritrovato con la voce strozzata dalle urla di incitamento di fronte ad un simile spettacolo di velocità, pulizia tecnica, gestualità e bellezza! Il gigante, grazie a Faivre, è risalito con fierezza sul posto più alto del podio delle discipline tecniche dello sci alpino e la scuola francese – che dovrà purtroppo fare a meno per tutta la stagione di Thomas Fanara – si conferma ancora una volta l'unica, vera università dello sci! Chi non ricorda l'epopea eroica con Severino Bottero...? Sembrava il Campionato nazionale transalpino.
Gli azzurri non mi sono piaciuti...e lo dico con il massimo rispetto! Luca De Aliprandini ha fatto un eccellente risultato, Riccardo Tonetti una bella prima manche...ma non vedo nella loro sciata i segnali di quella crescita che è indispensabile per occupare un posto in classifica "tra i protagonisti"! Ho applaudito il coraggio e la perseveranza di Giovanni Borsotti che, con tenacia, continua ad inseguire i suoi sogni! Manfred Moelgg è da lodare sempre! Di Roberto Nani posso solo sperare che "qualcosa" venga fatto! Non ci possiamo permettere il lusso di perderlo! Che bello rivedere Antonio Fantino primeggiare nei giganti Fis! Chissà...in fin dei conti Blarda è andato sul podio quest'anno...e non era più giovanissimo!
Brutti i tracciati della velocità sulla Daille, la sicurezza esige delle regole....ma davanti alla TV mi sono distratto molte volte! Ora si torna sulla Face de Bellevarde e sarà un'altra musica. Certo che qualche inchino lo dobbiamo a Svindal e al suo entourage perchè questo figlio dei fiordi non finisce di stupire, per la gioia e la gloria dello sci. Dopo Beaver Creek e dopo Kitz è risorto più forte di prima, un eroe vichingo invincibile.
Chi invece lavora, suda, fatica, quasi esaltandosi nella sofferenza, è Sofia Goggia! Una ragazza tosta, che non si piange addosso e che si impegna con una metodicità quasi maniacale.
I risultati sono già evidenti, splendidi, ma sono solo piccole tappe di un cammino sontuoso che lei ha capito di poter percorre e che costruisce giorno dopo giorno. Cara Sofia, sei una ragazza fantastica, un'atleta incredibile.
Ti meriti di raccogliere tutti i tuoi desideri...e noi ti saremo vicini con il nostro incoraggiamento ed il nostro affetto.
(mercoledì 7 dicembre 2016)