Mikaela Shiffrin: "Ispirata dai tre ori di Ligety"
LIVE DA SCHLADMING – E' stato lo slalom delle debuttanti ad una medaglia. Nessuna delle tre atlete si era, infatti, mai messa una medaglia al collo in una rassegna iridata. Ma è stato sicuramente il mondiale che ha consacrato una giovanissima 17enne di Vail: Mikaela Shiffrin. "Non riesco ancora a crederci per quello che ho fatto – spiega la neo campionessa del mondo di slalom - Non riesco a spiegarmi tutte queste emozioni. Ho 17 anni e non pensavo di riuscire in questa impresa. Oggi ho realizzato tutto quello che volevo dalla vita. Se mi chiedete cosa mi stia succedendo non saprei rispondere, forse tra 15 anni sapro' rispondere. Di cosa ho avuto più paura: del buio ma non dello sci, anche se ho vinto tre slalom notturni, ma c'erano le luci".
E' stata comunque una gara difficile per la simpatica statunitense. "Questa mattina mi sono alzata e mi sentivo stanca. Avevo i muscoli che mi facevano male. Nella prima manche ho commesso un errore, ma poi nella pausa ho bevuto una cioccolata calda e così ho schiarito le idee. Volevo solo sciare bene, sorridendo. E' stato spettacolare per quello che sono riuscita a fare. Mi piace la folla, e loro mi hanno portato giù fino al traguardo. C'erano molti tifosi che mi sostenevano. Grazie"
Una ragazza però che non vive di solo sci. "A me piace il mare e il clima caldo – ha raccontato Mikaela - mi piace lo sport: tennis, windsurf, calcio e dopo la scuola vado in bici, pratico jogging e gioco volentieri a tennis con la mia mamma''.
Il segreto del suo andare forte forse c'è: ''A Pozza di Fassa prima dei mondiali mi sono allenata con gli sciatori italiani. Io cerco sempre di allenarmi con gli uomini, per me è importante e credo che una donna possa solo imparare da loro. I tre ori di Ted mi hanno ispirata. Poi un giorno prima della gara mangio pizza e due giorni prima un piatto di pasta''.
Sul podio con l'americanina anche un'altra Michaela, la Kirchgasser, vincitrice proprio qui alle finali dello scorso anno in slalom, ma reduce dal passo falso in gigante: “Le emozioni a volte vanno dal basso verso l'alto e dall'alto verso al basso. La seconda manche è andata però molto bene, ho dovuto aggiustare anche il mio casco durante la discesa, ma è andato tutto bene. Sentito il pubblico che diventava sempre più rumoroso e mi sono caricata. Già al secondo intermedio ho sentito che il rumore aumentava: è stato spettacolare''.
A chi gli domandava se dovesse dimostrare qualcosa, lei che non era mai salita su un podio iridato, la campionessa di Filzmoos, risponde così: ''Non dovevo dare prova a nessuno. Ero in forma e la pista mi piaceva. La mia stagione non è stata perfettissima, ma vincere la medaglia individuale dopo quella a squadre è stato bello. E' stata sicuramente la mia giornata più bella. Ho dovuto rischiare se volevo fare una medaglia, altrimenti sapevo che avrei dovuto riprovarci tra due anni''.
E sorridente e felice, nonostante l'oro sfumato da sotto il naso, è la svedese Frida Hansdotter. Ancora una volta la svedesina ha fallito il gradino più alto del podio come accaduto già quattro volte quest'anno in coppa del mondo, ma è arrivato un bronzo da incorniciare comunque. ''Io sono contenta di essere sul podio e di aver vinto questo bronzo. Era la prima volta che ero prima dopo la prima manche. Si, già alla partenza sapevo che dovevo rischiare e quando ho visto al traguardo che ero terza sono stata contenta lo stesso. Della Shiffrin cosa posso dire? E' stata bravissima e sentiremo parlare di lei per molto ancora. Il pubblico di Schladming è stato fantastico, sembra sempre di essere a un grande party".
(sabato 16 febbraio 2013)