La Coppa del Gobbo - Appunti di Adelboden
Dicono che il merito possa essere ascritto anche ad un ipertecnologico intervento sugli scarponi di Hirscher, atleta diventato mai così performante ed imprendibile come in questo scorcio di stagione! Dopo il gigante si era anche sussurrato di come la pressione agonistica e mediatica iniziasse a confondere il suo equilibrio psicofisicomotorio! Chissà cosa ci inventeremmo in occasione del prossimo scivolone, quasi non fosse legittimo un piccolo sbandamento nel prezioso meccanismo che papi Ferdinand, nel tempo, ha messo a disposizione di tutti gli appassionati di sci. Oggi Marcel non è più un atleta austriaco bensì un patrimonio mondiale di questo sport, così come lo furono Miller, Maier, Tomba, Girardelli, Thoeni, Killy...e, soprattutto dopo la seconda manche dello slalom di Adelboden, il fenomenale Hirscher è diventato il talentuoso solista di un Circo Bianco che, abituato a celebrare i fasti di eroi dal fisico possente e muscoloso, ritrova con Marcellino la dimostrazione di quanto, nello sport e nella vita, tutto sia relativo ed imprevedibile. Non sono i muscoli e la forza a fare la differenza bensì l'intelligenza ed il coraggio!
Esattamente ciò che ha ispirato Manfred Moelgg nel certosino e paziente lavoro estivo, nel corso del quale ha ritrovato ancora una volta le motivazioni e gli stimoli per reinserirsi in quel ruolo di leader nelle discipline tecniche già suo alcune stagioni fa! Ora che è ritornato nel primo sottogruppo di slalom andrà in caccia di quei risultati che gli possono fornire un sontuoso passaporto per i mondiali di Schaldming, dove tutto è possibile e nulla è vietato.
Manca ormai meno di un mese all'avvio della rassegna iridata e per qualche slalomista azzurro sarà vietato sbagliare nelle gare di Wengen e di Kitz. Non tutti i biglietti sono stati ancora staccati e credo che - nell'ottica del contingente (maschile e femminile) - possa ancora farsi strada qualcuno in grado di gareggiare in più di una specialità. Mai come in questo periodo i ragazzi dovranno cercare di sciare con la mente serena. Facile da dirsi...un po' complicato da mettere in pratica. Coraggio dunque a Deville, Gross, Thaler: i prossimi due palcoscenici trasudano di imprese eroiche e leggendarie, ritagliatevi un piccolo spazio nelle loro storie! In gigante Blardone non è mai stato bene fisicamente come quest'anno ed il suo avvicinamento alla coppa non è mai stato così meticoloso e paziente, eppure i risultati non arrivano, quei risultati che tutti ritengono potessero essere alla sua portata. Credo che i materiali, nel suo caso, rivestano un peso di rilievo, difficile pensare ad un Blardone che improvvisamente accusa secondi di ritardo con gli sci nuovi, salvo recuperare quasi tutto nella kermesse della Paganella, usando però materiali vecchi! Speriamo che gli ingegneri transalpini siano riusciti a porre rimedio permettendo all'atleta di ritrovare i guizzi della scorsa stagione. Sta recuperando bene Razzoli, ad Adelboden abbiamo rivisto la sua sciata sicura e potente, non molto distante da quella qualità che può mettere paura agli avversari, anche al furetto Hirscher!
Ho sempre avuto una grande ammirazione per Matt che ritengo atleta e campione di razza, è il più furbo ed il più geniale tra gli slalomisti e a Schladming nessuno arriverà rilassato e sereno come lui! Vinse il titolo mondiale a Sant'Anton quando tutti aspettavano Raich, saltò nella prima manche di Bormio 2005 e ai Giochi di Torino 2006, si riconfermò nel 2007 ad Are dominando entrambe le manche! Nel frattempo ha cambiato più volte sci, scarponi, allenatori, mai il suo innato stile....un talento sopraffino che vuole da Sochi una medaglia, per salutare lo sci!
Ho commentato con grande piacere l'esordio di Giulio Bosca...
(lunedì 14 gennaio 2013)