Ci eravamo lasciati così...
Le uscite anticipate di Kostelic e Hirscher avevano spianato la via alla conquista della coppetta da parte di Andre Myhrer, abile a farsi trovare pronto al momento giusto, nella giornata forse più grigia dell'esaltante stagione degli slalomisti azzurri.Poco dopo era toccato alle giovani artiste del gigante lanciare un segnale per il futuro: Rebensburg, Fenninger e Fede Brignone avevano bloccato un podio di campionesse poco più che ventenni pronte a far passare in secondo piano la relativa tristezza di Lindsey Vonn per non aver sfondato quota 2000.Ci eravamo lasciati con Vonn e Hirscher a coccolare i due copponi, ci siamo salutati baciati da un caldo sole primaverile, ai piedi della Planai di Schladming dandoci l'appuntamento come di consueto per il Rettenbach, sette mesi più in là.Ora che la primavera e l'estate sono alle spalle, è tempo di ritrovarsi, con i protagonisti che più o meno sono rimasti quelli: Hirscher e Vonn partono giocoforza dal loro piedistallo di cristallo, con la statunitense che oltre a rimettere sul tavolo le tre coppette e il coppone ha anche il titolo di vincitrice uscente del gigante di Solden, insomma, sempre più la donna da battere; forse anche dagli uomini (passateci la battuta).Ci ritroviamo quindi così, ad attendere nuovi segnali da Kostelic e Svindal e soprattutto da un acciaccato Beat Feuz che l'inverno passato ha visto scappargli di mano il copione per 25 punti (a vantaggio di Marcellino Hirscher), la coppetta di superG per 45 punti in favore di Svindal) e soprattutto la sfera della discesa che per sole 7 lunghezze è finita nella bacheca di Klaus Kroell. Certo, l'elvetico è stato la grande rivelazione della stagione (titolo che su un piano appena inferiore spetta anche a Deville e Gross) ma alla fine si è ritrovato con ben poco in mano e con un ginocchio in disordine. Onte da ripulire quanto prima.Hirscher, Feuz, Svindal e Kostelic: inevitabile dunque ripartire da questo poker, con la curiosità di vedere al debutto i nuovi sci che tante critiche hanno levato, soprattutto da parte di Ted Ligety.In salsa rosa il nuovo inverno è atteso per ricevere ulteriori indicazioni sull'avanzamento del ricambio generazionale: Vonn, Maze, Riesch e Mancuso sembra il poker vincente, saranno ancora imprendibili per la nouvelle vague fatta di Fenninger, Rebensburg, Weirather e di una Gut che vuole ritrovarsi?Il discorso per il coppone taglia quasi inevitabilmente qualsiasi discorso azzurro: al maschile per mancanza oggettiva di possibilità (Inner è ancora convalescente e forse preferisce guardare a Schladming per provare a ritornare il Winnerhofer di Garmisch), al femminile perché ancora troppo presto nel cammino di maturazione di alcune potenziali concorrenti, riferimento mal celato nei confronti di Elenca Curtoni e Lisa Agerer. Dunque si guardarà alle coppette, alle vittorie parziali, alle medaglie: i nomi da spendere sono tanti e soprattutto noti. Si può quindi dire che ci eravamo lasciati con il terzo posto di Fede Brignone a Schladming e con il terzo posto di Max Blardone nella classifica finale di gigante. Ecco, ritrovarsi cosìsarebbe già un gran bella cosa.
(mercoledì 17 ottobre 2012)
(mercoledì 17 ottobre 2012)