Vince Viky Rebensburg; Ieie Curtoni sul podio, 3a
La stagione delle prime volte non poteva non regalare una gioia anche ad Irene Curtoni. Eccola lì, sul terzo gradino del podio a braccetto con Lizi Goergl, la valtellinese di Cosio che al ventiseiesimo gigante in Coppa del Mondo trova lo spunto per meritare il primo piazzamento sotto i riflettori della carriera, chiudendo alle spalle della bavarese Victoria Rebensburg e della slovena Tina Maze il primo dei due giganti di Ofterschwang, recupero della prova cancellata a Soldeu.
Dodicesima a metà gara, la ventiseienne lombarda si è esibita nella seconda manche in una discesa rasente la perfezione, limitando le prese di spigolo su una neve ammorbidita dal caldo sole di questo inizio marzo per inserirsi proprio davanti ad una superba Nadia Fanchini, autrice del miracolo del giorno (16ima nella prima partendo con il 57) e a sua volta pronta a raccogliere il miglior risultato in carriera nel gigante con il sesto posto finale.
Il terzo posto di Ieie ed il sesto di Nadia regalano quindi grandi sorrisi al team di Stefano Costazza che ha visto naufragare prima una Federica Brignone non propriamente a sua agio sulla morbida neve dell'Algovia (13ima in chiusura), quindi le altre due big Denise Karbon e Manuela Moelgg, le migliori dopo la prima (rispettivamente ottava e quinta) ma uscite nel momento topico della gara senza poter quindi andare ad infoltire un risultato di squadra che rischiava di diventare davvero importante.
Ma nel giorno della prima festa di Ieie Curtoni non c'è spazio per le recriminazioni, anzi. Quando il cronometro ha sancito la parita con la Goergl spalancandole la via del podio, la valtellinese quasi non voleva crederci ed è servito l'abbraccio di Nadia Fanchini e di Jessica Lindell Vikarby per riportare Irene alla realtà, quella di un podio inseguito e giunto così, forse un po' all'improvviso, in una di quelle classiche giornate in cui per condizioni meteo e di pista non ti saresti aspettato nulla. Ecco, ancora una volta è una pista diversa rispetto a quella preferita dagli azzurri a regalare una gioia: non è vero che gli italiani vanno solo sul difficile, sul ghiaccio e sul ripido, anzi. Gran parte dei successi di questa stagione sono maturati in condizioni diametralmente opposte e sicuramente non è un caso; anche gli azzurri sanno andare sul "facile" (virgolette obbligatorie, il facile è altra cosa), solo che a volte non ne sono convinti loro stessi innanzi tutto; ma forse al termine di questo inverno, qualche convinzione verrà meno.Detto del quartetto da podio, la quinta posizione va proprio alla svedese Lindell Vikarby davanti a Nadia Fanchini e a Tessa Worley che si vede così sfilare il pettorale di leader di specialità dalla Rebensburg; tredicesima Federica Brignone, 23ima Giulia Gianesini, fuori nella seconda Lisa Agerer, ventisettesima a metà gara. Domani si replica, con la soddisfazione di trovare Irene Curtoni al debutto nel primo gruppo di gigante, anche se nella stessa giornata Denni Karbon e Manuela Moelgg devono salutare (momentaneamente) le top 15.
(venerdì 2 marzo 2012)
Dodicesima a metà gara, la ventiseienne lombarda si è esibita nella seconda manche in una discesa rasente la perfezione, limitando le prese di spigolo su una neve ammorbidita dal caldo sole di questo inizio marzo per inserirsi proprio davanti ad una superba Nadia Fanchini, autrice del miracolo del giorno (16ima nella prima partendo con il 57) e a sua volta pronta a raccogliere il miglior risultato in carriera nel gigante con il sesto posto finale.
Il terzo posto di Ieie ed il sesto di Nadia regalano quindi grandi sorrisi al team di Stefano Costazza che ha visto naufragare prima una Federica Brignone non propriamente a sua agio sulla morbida neve dell'Algovia (13ima in chiusura), quindi le altre due big Denise Karbon e Manuela Moelgg, le migliori dopo la prima (rispettivamente ottava e quinta) ma uscite nel momento topico della gara senza poter quindi andare ad infoltire un risultato di squadra che rischiava di diventare davvero importante.
Ma nel giorno della prima festa di Ieie Curtoni non c'è spazio per le recriminazioni, anzi. Quando il cronometro ha sancito la parita con la Goergl spalancandole la via del podio, la valtellinese quasi non voleva crederci ed è servito l'abbraccio di Nadia Fanchini e di Jessica Lindell Vikarby per riportare Irene alla realtà, quella di un podio inseguito e giunto così, forse un po' all'improvviso, in una di quelle classiche giornate in cui per condizioni meteo e di pista non ti saresti aspettato nulla. Ecco, ancora una volta è una pista diversa rispetto a quella preferita dagli azzurri a regalare una gioia: non è vero che gli italiani vanno solo sul difficile, sul ghiaccio e sul ripido, anzi. Gran parte dei successi di questa stagione sono maturati in condizioni diametralmente opposte e sicuramente non è un caso; anche gli azzurri sanno andare sul "facile" (virgolette obbligatorie, il facile è altra cosa), solo che a volte non ne sono convinti loro stessi innanzi tutto; ma forse al termine di questo inverno, qualche convinzione verrà meno.Detto del quartetto da podio, la quinta posizione va proprio alla svedese Lindell Vikarby davanti a Nadia Fanchini e a Tessa Worley che si vede così sfilare il pettorale di leader di specialità dalla Rebensburg; tredicesima Federica Brignone, 23ima Giulia Gianesini, fuori nella seconda Lisa Agerer, ventisettesima a metà gara. Domani si replica, con la soddisfazione di trovare Irene Curtoni al debutto nel primo gruppo di gigante, anche se nella stessa giornata Denni Karbon e Manuela Moelgg devono salutare (momentaneamente) le top 15.
(venerdì 2 marzo 2012)