La Coppa del Gobbo - II -Possiamo tornare Giganti?
Con la gara di Soelden abbiamo assistito ad un evento che, in futuro, potrebbe diventare il riferimento temporale di una specialità - il gigante - avviata ormai ad una profonda trasformazione tecnica. Sulle tematiche relative ai materiali abbiamo assistito ad uno scontro ciclopico tra la FIS, guidata da Guenter Hujara e gli atleti capeggiati da Cuche, Svindal, Miller, Paerson (assenti gli austriaci)...Sono state dette molte parole ma ho l'impressione che, a meno di un miracolo politico di Kilian Albrecht, la FIS vada avanti per la propria strada, peraltro già avviata con il "rigore" nei confronti delle tracciature! In pratica, anche nelle prove tecniche, Hujara si è riservato il diritto di controllare l'operato dei tracciatori sino al punto di "ritracciare" le manches se queste fossero giudicate "non idonee". E' un atteggiamento molto duro e, tenuto conto della imponente contestazione degli atleti non è escluso che si possa arrivare ad una energica prova di forza. Chissà, intanto nella prima manche femminile abbiamo visto Poutiainen e Karbon ruzzolare sulla neve dopo aver infilato un braccio tra le porte, il telo non si è staccato (come invece doveva accadere). Grande rischio per Denise che ha poi ha toccato con la coda di uno sci il palo di una porta successiva subendo un forte contraccolpo al ginocchio. I teli sono di una azienda austriaca! Proprio brave le azzurre, anche se l'aritmetica della classifica non può che tenere conto solo del riscontro cronometrico. Federica Brignone ha dato un sontuoso saggio delle sue qualità, un'autentica leader. Denise Karbon sente rinascere le sensazioni di un tempo e fra poco cancellerà dal suo casco quel punto interrogativo così ingeneroso. Ho ancora negli occhi l'immagine di Manuela Moelgg, rannicchiata sulla neve, come in un un tenero e sofferto abbraccio al candore della natura. Le positive prove di Irene Curtoni e di Giulia Gianesini, l'impegno di Elena Curtoni, Francesca Marsaglia, Anna Hofer, Lisa Agerer, la tenacia generosa di Camilla Alfieri. Ragazze giovani che si amalgamano con l'esperienza delle veterane, piano piano, guardando in modo particolare ai Giochi di Sochi! Lo stesso obiettivo dei nostri ragazzi che, spesso , hanno avuto difficoltà a gestire il tratto finale della pista di Soelden. La leggerezza con la quale Hirscher, Raich, Myhrer, Defago hanno accarezzato la parte finale della pista non è un tratto delle qualità di Blardone e compagni, anche se Borsotti è stato bravissimo e Ploner si è difeso con molto orgoglio. Peccato perché sul muro Moelgg e Blardone sono saliti in cattedra! Ma ci sono stati parziali e segnali di grande conforto per Theolier per cui, con l'innesto di un motivatissimo Peter Fill e di un Marsaglia in bella crescita, la squadra italiana tornerà presto sul podio. Davide Simoncelli ha dimostrato che quando si apre il cancelletto non ci sono acciacchi e dolori alla schiena capaci di frenarne il talento. La sua prima manche è stata molto bella e, forse per uno strano gioco della regia, la ripresa dall'alto ci ha permesso di seguire la sua impeccabile azione in drift. Di Borsotti c'è poi da dire che, senza la rottura della rondella del bastoncino alla partenza della seconda manche, non sarebbe incorso in quello svarione in alto ed il suo piazzamento sarebbe stato di gran lunga migliore! Giovanni ha 21 anni e Pinturault uno in meno. Certo, il transalpino oggi è di un altro pianeta, ma Borsotti non è troppo distante. Che disavventura per De Aliprandini, non pensava di aver inforcato con lo sci sinistro ed ha continuato la prima manche della sua carriera in Coppa del Mondo. Poi all'arrivo la squalifica e la multa di 999 franchi svizzeri! (continua qui)
(mercoledì 26 ottobre 2011)
(mercoledì 26 ottobre 2011)