Un mese a Solden,il generale si affaccia al fronte
di Luca Perenzoni
Solden
Dodici mesi fa di questi tempi si scrutava il cielo, il termometro, le carte metereologiche quasi per pregare che la colonnina scendesse e con essa anche qualche fiocco di neve, capace di sfamare e curare gli stenti dei ghiacciai europei e soprattutto un Rettembach, tentennante, malaticcio, infine sconsolato nell'alzare bandiera bianca dopo l'ennesima pioggia autunnale.
Per gli appassionati di sci l'appuntamento di Solden è più che una semplice apertura della stagione. Per quanto poco indicativo dal punto di vista sportivo, la gara dell'Otztal è l'evento della stagione, quello che ripropone lo sci dopo un digiuno di oltre cinque mesi, sempre più lunghi, sempre più caldi. Proprio per questo l'annullamento dello scorso anno fu sconvolgente sotto alcuni punti di vista: le ulteriori due settimane di attesa verso l'appuntamento di Levi (per la prima volta nella storia inserito in calendario a metà novembre, quasi la Fis avesse annusato le difficoltà dei ghiacciai) sembravano eterne, interminabili.Ora, undici mesi più tardi le cose sono diverse. Molto diverse. Ad un inverno-non inverno è seguita un'estate che, almeno sull'arco alpino, non rimarrà negli annali come tra le più calde. Un agosto decisamente umido ed un settembre che ha riproposto il suo ruolo di avanguardia per l'esercito del generale Inverno. Eccolo l'esercito che mette tutti d'accordo, da destra fino a sinistra, pacifisti ed interventisti. Il fronte del generale è in rapido avanzamento e nelle ultime settimane si è affacciato già più volte oltre la cortina delle Alpi, scendendo sempre più verso i fondovalle. In questi momenti è in corso la terza sortita della serie: profonda, compatta, quasi avvolgente. La bianca coltre delle armate sta rivestendo i pendii dell'arco alpino, imbiancando il lago di Misurina, le Dolomiti, le strade che conducono ai valichi. Come la selvaggina, anche i pascoli stanno smettendo la veste estiva per presentarsi con la nuova livrea invernale: oltre il Brennero qualche fiocco cade già a 1600 metri, al di qua della frontiera l'attesa durerà ancora qualche ora, ma tutto lascia intendere che tra la serata odierna e la giornata di domani il bianco comparirà anche in Italia a quote interessanti.
A Solden c'è già chi festeggia, il pericolo cancellazione sembra ormai scongiurato ed i tirolesi si pavoneggiano di aver già immagazzinato in quota neve per un anno interno. Il pericolo che l'avanzata sia troppo precoce è sempre presente, il rischio che un nuovo caldo ottobre possa respingere l'attacco è dietro l'angolo, ma è altrettanto vero che dopo un lungo digiuno è difficile resistere ad una tavola imbandita ed allora nei fondovalle alpini, nei masi, nei paesi di montagna c'è già chi accende la stufa in maiolica, per lasciarsi cullare dal caldo tepore, nell'attesa che il generale faccia visita. Tanto questo esercito non fa paura.
(mercoledì 26 settembre 2007)