Niente Olimpiadi per Bode Miller?
di Luca Perenzoni
Il campione statunitense ha spesso sorpreso con dichiarazioni fuori dal coro, volutamente provocatorie scaturite dal suo essere estremamente coerente con i dettami di una mentalità libera, che a volte mal si adatta allo stress e alla tribolata vita del circo bianco. Negli anni non sono mai mancati riferimenti ad un ritiro dall'attività agonistica più o meno anticipato, causato dal venir meno del divertimento, aspetto fondamentale in un lavoro che in fondo è passione. Nei giorni scorsi, durante la consueta Bode-Fest, manifestazione che per un paio di giorni riunisce Miller con i tifosi e gli amici più cari, nell'obiettivo di raccogliere fondi per la Fondazione non-profit creata dallo stesso trentenne di Franconia per incentivare lo sci tra i diversamente abili, il discorso si è ripetuto, toccando un tasto particolare, quello olimpico.
"E' seriamente in dubbio - ha detto Miller - che possa partecipare alle Olimpiadi del 2010. Non tanto perchè smetterei di sciare prima, anzi, credo che parteciperò alla Coppa del Mondo per altri anni. Il fatto è che il clima olimpico non mi piace. C'è troppa tensione, troppo stress, troppe attese: a Torino non mi sono divertito neanche un po', mi sentivo oppresso e dal mio punto di vista sono convinto che sia quello il principale motivo della mia debacle. Ma nessuno ha cercato di capire il mio stato d'animo e sono stato criticato pesantemente da tutte le parti; proprio per questo nell'ultima stagione non ho parlato quasi con nessuno."
Il futuro di Miller è la Coppa del Mondo, quindi. E come l'anno passato l'obiettivo resta il record di vittorie stagionali, 14, mentre più vicino e possibile appare il primato nella classifica dei successi americani in Coppa del Mondo: il leader Phil Mahre è a solo due distanze da Miller.
"Nella mia mente so di essere il più forte; ho gareggiato con questi ragazzi per anni e so che in normali condizioni li posso battere tutti. Poi però ci sono dei casi particolari, giornate storte. Ora penso a prepararmi al meglio per la prossima stagione, cercando di puntare alle 14 vittorie. Se starò fisicamente bene, se il ginocchio non mi darà fastidio posso farcela. Ma importante sarà anche il fattore mentale, se dovessi accorgermi di non divertirmi me ne andrei a metà stagione, magari anche a metà gara." Proprio come ha fatto durante il gigante dei campionati nazionali: in testa dopo la prima manche, Miller non si è presentato al cancelletto della seconda: "Le condizioni erano troppo pericolose, c'erano già state tante cadute e non ho creduto il caso di rischiare per un campionato nazionale. Ci sono ragazzi che ci tengono a vincere, per me non era una gara fondamentale."
Insomma, Bode Miller non si smentisce. Provocatorio o scanzonato, il dinoccolato yankee ha senza dubbio il merito di mantenere una certa coerenza di pensiero che, sotto molti punti di vista, non è certamente cosa di poco conto. La speranza dei suoi tifosi e degli appassionati è che riesca a trovare anche gli stimoli per regalare nei prossimi anni altre perle della sua classe. Soprattutto sugli sci.
(sabato 14 aprile 2007)
Il futuro di Miller è la Coppa del Mondo, quindi. E come l'anno passato l'obiettivo resta il record di vittorie stagionali, 14, mentre più vicino e possibile appare il primato nella classifica dei successi americani in Coppa del Mondo: il leader Phil Mahre è a solo due distanze da Miller.
"Nella mia mente so di essere il più forte; ho gareggiato con questi ragazzi per anni e so che in normali condizioni li posso battere tutti. Poi però ci sono dei casi particolari, giornate storte. Ora penso a prepararmi al meglio per la prossima stagione, cercando di puntare alle 14 vittorie. Se starò fisicamente bene, se il ginocchio non mi darà fastidio posso farcela. Ma importante sarà anche il fattore mentale, se dovessi accorgermi di non divertirmi me ne andrei a metà stagione, magari anche a metà gara." Proprio come ha fatto durante il gigante dei campionati nazionali: in testa dopo la prima manche, Miller non si è presentato al cancelletto della seconda: "Le condizioni erano troppo pericolose, c'erano già state tante cadute e non ho creduto il caso di rischiare per un campionato nazionale. Ci sono ragazzi che ci tengono a vincere, per me non era una gara fondamentale."
Insomma, Bode Miller non si smentisce. Provocatorio o scanzonato, il dinoccolato yankee ha senza dubbio il merito di mantenere una certa coerenza di pensiero che, sotto molti punti di vista, non è certamente cosa di poco conto. La speranza dei suoi tifosi e degli appassionati è che riesca a trovare anche gli stimoli per regalare nei prossimi anni altre perle della sua classe. Soprattutto sugli sci.
(sabato 14 aprile 2007)