Ostacoli azzurri sulla strada del gigante di Anja
di Luca Perenzoni
Da domani si entra nel vivo della seconda settimana della rassegna iridata svedese; a sette giorni di distanza dal successo di Staudacher che ha aperto la kermesse mondiale, si apre una nuova parentesi, quella delle discipline tecniche. In Svezia, di questi giorni, si fa un gran vociferare su chi o cosa potrebbe frapporsi tra la regina di casa e la quarta medaglia iridata, tra Anja Paerson e l'ennesimo appuntamento con la storia. Ci crede il popolo svedese, forse ancor più che nella giornata di domenica; un'esaltazione popolare che ha i suoi buoni motivi di esistere: sull'onda dell'entusiasmo la Paerson potrebbe trovare, su una pista che strizza l'occhio alla velocità più che ad angoli acuti, gli spunti che tra St. Moritz e Bormio l'hanno consacrata per due volte campionessa del mondo tra le porte larghe. Uno spunto che non è più stato palesato nei mesi successivi all'operazione primaverile e che il sensibile aumento di massa corporea rispetto ad un anno fa potrebbe aver limitato. Certo è che in questi due mesi di stagione la Paerson più vicina a quella delle annate passate era quella che si presentava al cancelletto di partenza delle discipline veloci, non certo quella dei (pochi) giganti o degli slalom fin qui disputati. Una parvenza della vera Paerson la si è avuta per un attimo nella seconda manche dello slalom di Zagabria, troppo poco e soprattutto troppo in là nel tempo per poter essere assunto a prova od indizio. Ma è anche vero che in queste settimane la metamorfosi della ventiseienne svedese è stata impressionante, ma forse non sufficiente per permettergli di primeggiare anche in gigante. Forse. Ma se non lei, chi? Beh, mai come oggi il lotto delle pretendenti pare agguerrito ed omogeneo. Forse davanti a tutte parte Nicole Hosp, la più costante in stagione, ancor più della giovane compagna di squadra Katrhin Zettel, vincitrice delle due gare targate 2006 ma non più in forma come nel suo magico dicembre. Per chiudere poi il giro austriaco non vanno trascurate la spregiudicatezza di Michaela Kirchgasser (il suo atteggiamento si potrebbe abbinare perfettamente ad una gara da rischiatutto come un mondiale) e alla potenza mista classe di Marlies Schild. Un quartetto formidabile quello austriaco; ma non il più formidabile. Con tutti gli scongiuri del caso la squadra che sulla carta sembra essere più in palla è quella azzurra, che si presenta con 3 punte da podio ed una che il podio riesce a vederlo da molto vicino ma che apprezza oltremisura la pista svedese. Denise Karbon su questa stessa pista è già stata terza nel suo glorioso 2003, alle spalle della stessa Paerson (come anche nei mondiali di St. Moritz dello stesso anno) e di un'esplosiva Merighetti. Un precedente che fa senz'altro bene, come bene fa il ricordare che 11 mesi fa Manuela Moelgg concluse al quinto posto le finali svedesi. Ma soprattutto fa bene sapere che al via ci sarà anche una Karen Putzer rigenerata dalla vittoria di Cortina, cosciente più che mai del suo valore e determinata a riscattare una volta per tutte i crediti maturati con la malasorte. Karen e Denise ormai hanno confidenza con i podi mondiali; Nicole Gius ha imparato un mesetto fa a Kranjska Gora e l'esperienza le è tanto piaciuta che vorrebbe ripeterla al più presto. Quattro azzurre d'attacco quindi, ma non vanno tralasciate la campionessa olimpica Julia Mancuso, una Tina Maze in crescendo di condizione (ma mai a suo agio sulla pista svedese) e pure tutto il resto dell'armata di Stoccolma, capeggiata dall'esperienza di Anna Ottoson. A meno di sorprese dell'ultima ora saranno queste ragazze a giocarsi le medaglie.
Che gara che ci aspetta domani. Sarà spettacolo, c'è da scommeterci. Sarà ancora maggiore se il cielo di Aare tornasse a tingersi d'azzuro, nonostante la notte boreale e le luci dei riflettori.
Appuntamento alle 17 per la prima, alle 20 per la seconda. Se la Svezia ci crede, l'Italia ci spera.
(lunedì 12 febbraio 2007)
Che gara che ci aspetta domani. Sarà spettacolo, c'è da scommeterci. Sarà ancora maggiore se il cielo di Aare tornasse a tingersi d'azzuro, nonostante la notte boreale e le luci dei riflettori.
Appuntamento alle 17 per la prima, alle 20 per la seconda. Se la Svezia ci crede, l'Italia ci spera.
(lunedì 12 febbraio 2007)