Head e Cuche: amore a prima vista
di Luca Perenzoni
Non tornerebbe per nulla al mondo sui suoi passi l'elvetico Didier Cuche. Dopo aver sciolto il legame con Atomic per appoggiare in pieno il progetto targato Head, il focoso campione di Les Bugnenets non rinnega le sue scelte, anzi. "Ho capito che era l'ambiente giusto sin dal primo incontro. - dice - L'impressione che ho avuto è che nella squadra Head ogni atleta è soggetto a tutte le attenzioni del caso, senza grosse preferenze." Parole che lasciano trasparire un non troppo velato riferimento all'esperienza con Atomic: un biennio che gli ha lasciato l'amaro in bocca.
Molto meglio in casa Head quindi. "Già dopo un paio di giorni di test potevo vantare gli stessi materiali e le stesse attenzioni di Marco Buechel e i tempi erano già confrontabili. Lo sci Head è sicuramente più facile da governare rispetto all'Atomic, è più disposto a perdonare alcuni errori. E, ripeto, l'aspetto ambientale e psicologico conta in maniera fondamentale. Se ti senti trascurato non rendi al massimo ed i risultati ne risentono."
Ora per Cuche resta aperta la scelta dello scarpone, anche se aspetterà qualche tempo in attesa che il progetto Head studiato per Bode Miller dia i suoi frutti: se tutto andrà per il verso giusto anche lo svizzero opterà per la soluzione interna.
(venerdì 23 giugno 2006)
(venerdì 23 giugno 2006)