Elezioni FISI: la parola a Gaetano Coppi
di Luca Perenzoni
L’attuale Presidente della Fisi è Gaetano Coppi: nato all'Abetone (Pt) nel 1937, è stato discesista azzurro negli anni ’60, in seguito manager Rossignol e presidente del Pool Sci Italia dal 1994 al 2000. Coppi ha al suo attivo molteplici collaborazioni televisive, come commentatore tecnico in RAI.
Fantaski: “Dopo 6 anni alla guida della FISI, saprebbe fare una sorta di bilancio di questo suo mandato?”
Coppi: “Credo che si possa parlare di bilancio positivo, soprattutto tenendo conto della situazione in cui versava la FISI a fine anni '90. Dopo il crollo del Totocalcio, la Federazione ha patito un pesante deficit il cui risanamento ha comportato un lavoro importante che posso dire in via di conclusione. Un risanamento che è passato per l'impegno organizzativo delle Olimpiadi di Torino che, se da una parte ha portato nuovi investitori, dall'altra ha inevitabilmente aumentato i costi di gestione. Basti pensare agli impianti e all'esigenza di dover schierare in ogni singola disciplina una squadra completa. Nonostante ciò la situazione finanziaria è decisamente migliorata, senza andare a discapito dei risultati: molto positivi in quasi tutti i settori e culminati con Olimpiadi davvero brillanti, escludendo la parentesi grigia dello sci alpino. E va detto che la Fisi sta riscuotendo un successo sempre maggiore anche a livello internazionale: proprio l'altro giorno al congresso FIS in Portogallo sono stato riconfermato col pieno dei voti nel consiglio e la successiva riconferma di Demetz alla guida della Coppa del Mondo parla decisamente a nostro favore.”
F: “Nei mesi scorsi aveva lasciato intendere in maniera piuttosto chiara che non si sarebbe ripresentato alle elezioni, cosa le ha fatto cambiare idea?”
C: “Sono stati anni densi di impegni. Organizzare un'Olimpiade e i mondiali di Bormio e della Val di Fiemme mi aveva sovraccaricato di lavoro e mi sembrava di aver bisogno di staccare un po'. L'intervento compatto di tutti i comitati regionali che chiedevano la mia disponibilità a continuare il lavoro intrapreso mi ha convinto a ricandidare, anche perchè, fino a poco tempo fa, non si vedevano altre figure interessate alla carica.”
F: “E nel caso di una sua rielezione, quali sarebbero gli obiettivi primari del nuovo mandato?”
C: “Innanzitutto la volontà di concludere il lavoro intrapreso in questi anni: ho già preso dei contatti con sponsor che entrerebbero in gioco nei primi mesi della prossima legislatura, proprio perchè l'impegno primario e imprescindibile è quello di risanare definitivamente il bilancio. Seconda priorità sarà quella di snellire i quadri federali. L'apparato dirigenziale è caratterizzato da tempi di lavoro assolutamente lunghi, figli di una situazione tutt'altro che agile. La presenza di 20 consiglieri che, ovviamente, non possono lavorare a tempo pieno, rallenta di fatto tutti i meccanismi decisionali. Guardando anche la struttura delle altre federazioni europee, ho la convinzione che un esecutivo di 6-7 persone sia più che sufficiente. Da questa prima riforma ne scaturirebbero delle altre, a partire da un'attenzione ancora maggiore verso i settori giovanili di tutte le discipline.”
F: “E spostando l'attenzione sullo sci alpino, come giudica il rinnovamento dei vari gruppi nazionali?”
C: “Quello appena introdotto è stato il primo cambiamento sostanziale, direi necessario all'inizio del nuovo quadriennio. E' stata una scelta soprattutto tecnica ma dettata in parte anche da motivi di budget: l'idea guida è quella di ricercare la polivalenza, soprattutto tra i più giovani. Ecco quindi il perchè dello svecchiamento delle varie squadre: molti atleti devono darsi una svegliata e capire che non possono stare in CdM per puntare esclusivamente al 25imo posto. Probabilmente questa politica darà i suoi frutti più sul lungo periodo che nell'immediato avvenire, ma siamo convinti che sia l’unico modo per dare giusta sferzata a tutto il settore.”
(venerdì 2 giugno 2006)
(venerdì 2 giugno 2006)