Elezioni FISI: la parola a Gianantonio Arnoldi
di Matteo Pavesi
Il secondo candidato raggiunto è Gianantonio Arnoldi, ex onorevole, laureato in scienze politiche, nato nel 1958 a Capriate San Gervaso (Bergamo), sposato con Daniela Zini (ex azzurra negli anni ’80) e padre di tre figli.
Fantaski: “Può tracciare un personale bilancio della presidenza di questi ultimi 6 anni? Cosa è andato bene e cosa no?” Arnoldi: “Francamente sono poche le cose da salvare in questa presidenza… si è vissuto troppo sugli allori del passato e ne è scaturita una gestione statica che non ha fatto crescere la Federazione.” F: “Chi o cosa l’hanno spinta a questa candidatura?” A: “La voglia di mettere a disposizione della Federazione la mia esperienza di dirigente e di politico. Sono stato presidente della sezione sci del CUS di Milano in tempi in cui il CUS vinse numerosi titoli italiani, quando non c’erano i gruppi sportivi militari come li intendiamo oggi e gli atleti arrivavano dagli sci club. Con me hanno vinto molte atlete della valanga rosa. Come deputato della XIV legislatura mi sono occupato degli ski-college, di incentivare l’ammodernamento degli impianti di risalita e la loro messa in sicurezza, e sono stato promotore del nuovo codice di sicurezza negli sport invernali. Il binomio sport-montagna per me è importantissimo!” F: “Come intende rivedere la direzione? Quali i problemi più gravi e i cambiamenti più urgenti?” A: “Sappiamo che c’è grande difficoltà economica…dobbiamo trovare il modo di rendere la Federazione un buon “prodotto”, le idee (per reperire nuovi fondi ma non solo) sono moltissime: - incentivare la relazione e il rapporto con il POOL SCI (il consorzio dei fornitori della nazionale di sci); - creare nuove sinergie con le stazioni turistiche invernali, che sanno bene che investire sullo sci è anche investire su loro stesse; - coordinarsi con le Fondazioni Bancarie che con le nuove normative possono investire sullo sport e diventare ottimi partner della Federazione; - abbinare l’immagine degli atleti ai prodotti tipici montani; - interfacciarsi con le regioni, che possono offrire finanziamenti e che possono e sono interessate a far crescere il ‘prodotto locale’; - migliorare la comunicazione, ad esempio dando nuova vita a ‘Sport Invernali’. Credo che il Presidente debba intervenire in maniera diretta, coordinare questi sforzi.”
F: “Come giudica l’attuale riorganizzazione delle squadre?” A: “Le squadre dovrebbero essere decise da una commissione autonoma ma soprattutto ritengo che nello sci l’età media si sia alzata, nella pratica turistica come nell’agonismo. Spesso i ragazzi che a 18 anni non sono ancora esplosi sono costretti ad abbandonare l’attività agonistica che ha richiesto loro grandi sacrifici…”
F: “Quali altri aspetti del suo programma intende evidenziare?” A: “Ribadisco l’importanza degli Sci Club nella FISI: questo rapporto va migliorato e potenziato. Bisogna valorizzare anche i circuiti di gare “minori”, dai bambini agli anziani, non c’è solo la Coppa del Mondo! Infine sarà importante organizzare al meglio i comitati provinciali a loro volta coordinati e controllati dai comitati regionali.”
(venerdì 2 giugno 2006)
Fantaski: “Può tracciare un personale bilancio della presidenza di questi ultimi 6 anni? Cosa è andato bene e cosa no?” Arnoldi: “Francamente sono poche le cose da salvare in questa presidenza… si è vissuto troppo sugli allori del passato e ne è scaturita una gestione statica che non ha fatto crescere la Federazione.” F: “Chi o cosa l’hanno spinta a questa candidatura?” A: “La voglia di mettere a disposizione della Federazione la mia esperienza di dirigente e di politico. Sono stato presidente della sezione sci del CUS di Milano in tempi in cui il CUS vinse numerosi titoli italiani, quando non c’erano i gruppi sportivi militari come li intendiamo oggi e gli atleti arrivavano dagli sci club. Con me hanno vinto molte atlete della valanga rosa. Come deputato della XIV legislatura mi sono occupato degli ski-college, di incentivare l’ammodernamento degli impianti di risalita e la loro messa in sicurezza, e sono stato promotore del nuovo codice di sicurezza negli sport invernali. Il binomio sport-montagna per me è importantissimo!” F: “Come intende rivedere la direzione? Quali i problemi più gravi e i cambiamenti più urgenti?” A: “Sappiamo che c’è grande difficoltà economica…dobbiamo trovare il modo di rendere la Federazione un buon “prodotto”, le idee (per reperire nuovi fondi ma non solo) sono moltissime: - incentivare la relazione e il rapporto con il POOL SCI (il consorzio dei fornitori della nazionale di sci); - creare nuove sinergie con le stazioni turistiche invernali, che sanno bene che investire sullo sci è anche investire su loro stesse; - coordinarsi con le Fondazioni Bancarie che con le nuove normative possono investire sullo sport e diventare ottimi partner della Federazione; - abbinare l’immagine degli atleti ai prodotti tipici montani; - interfacciarsi con le regioni, che possono offrire finanziamenti e che possono e sono interessate a far crescere il ‘prodotto locale’; - migliorare la comunicazione, ad esempio dando nuova vita a ‘Sport Invernali’. Credo che il Presidente debba intervenire in maniera diretta, coordinare questi sforzi.”
F: “Come giudica l’attuale riorganizzazione delle squadre?” A: “Le squadre dovrebbero essere decise da una commissione autonoma ma soprattutto ritengo che nello sci l’età media si sia alzata, nella pratica turistica come nell’agonismo. Spesso i ragazzi che a 18 anni non sono ancora esplosi sono costretti ad abbandonare l’attività agonistica che ha richiesto loro grandi sacrifici…”
F: “Quali altri aspetti del suo programma intende evidenziare?” A: “Ribadisco l’importanza degli Sci Club nella FISI: questo rapporto va migliorato e potenziato. Bisogna valorizzare anche i circuiti di gare “minori”, dai bambini agli anziani, non c’è solo la Coppa del Mondo! Infine sarà importante organizzare al meglio i comitati provinciali a loro volta coordinati e controllati dai comitati regionali.”
(venerdì 2 giugno 2006)