Anno nuovo, Raich nuovo; ma Blardone è secondo di Luca Perenzoni Il nuovo anno ha restituito il Benjamin Raich della passata stagione: nel gigante di Adelboden il ventinovenne della Pitztal ha voluto rimettere in chiaro le gerarchie di dodici mesi fa, messe in dubbio dopo un avvio di stagione quanto meno altalentante. Ma oggi l'aquilotto del Wunderteam ha ritrovato motivazioni e movenze di un anno fa, restando al comando sin dalla prima manche. Una discesa accorta, senza strafare, che gli ha permesso di stabilirsi in vetta alla graduatoria, con una manciata di centesimi di vantaggio su Max Blardone, a sua volta desideroso di ripetere i fasti del 2005. Proprio sul Königsbergli era arrivata due stagioni or sono la prima vittoria nella carriera dell'ossolano: oggi il ventottenne di Pallanzeno ha cercato di ripetersi, ma ha trovato sulla sua strada un Raich sontuoso, il primo della stagione in gigante. Ma Blardone non ha lasciato nulla al caso, come del resto l'intera squadra azzurra che è riuscita a piazzare ben tre atleti nei primi otto, con Manfred Mölgg sesto e tornato pimpante dopo tanti mesi e Davide Simoncelli ottavo.
Come detto la prima manche vedeva il bicampione olimpico guidare sull'azzurro e sul finlandese Palander, con Svindal pronto, dalla quarta piazza, a sferrare l'attacco per il terzo podio stagionale tra le porte larghe. Gli azzurri a metà gara potevano contare su Simoncelli sesto, Alberto Schieppati e Mölgg rispettivamente 17imo e 18imo, Peter Fill 25imo e Mirko Deflorian 30imo, dopo la squalifica per partenza anticipata di Rainer Schönfelder. Purtroppo per il ventisettenne di Tesero la seconda manche non porterà l'acuto atteso, cosa che invece accade al marebbano Mölgg. La sua seconda discesa è il miglior viatico per riprendere confidenza con le posizioni che contano. Manfred avvia così una rimonta che verrà interrotta solo dal francese Joel Chenal, nono a metà gara. Il roveretano Simoncelli chiude poco alle spalle dell'altoatesino, quindi tocca ai primi cinque. Apre le danze il padrone di casa Didier Cuche, bravo ad inserirsi tra la coppia azzurra lasciando poi il palco al norvegese Svindal: nonostante le lunghe leve il venticinquenne scandinavo conferma di trovasi a suo agio tra le porte larghe e prenota un posto sul podio che si trasforma in definitivo quando Palander finisce alle sue spalle. La parola passa quindi a Blardone: il ragazzo azzurro fila che è un piacere e sulla picchiata finale verso il parterre gli permette di precedere il leader della classifica generale. Blardo incomincia a riassaporare la gioia del '05 ma Raich blocca sul nascere i sogni di una gloria ancora maggiore: l'austriaco è perfetto, scende su binari sicuri che lo portano a ripetere il successo dello scorso anno. Ma il secondo posto di Max vale oro, nell'ultima uscita in gigante prima dei mondiali di Are. E proprio in ottica iridata fa bene vedere la squadra azzurra in grande forma. Blardone secondo, Mölgg sesto, Simoncelli ottavo, Schieppati 14imo e Fill 25imo. Il gigante mondiale è sempre più azzurro e gli azzurri continuano a crescere.
Ha rischiato tutto, Max Blardone, ovviamente contentissimo a fine gara. "Ho sciato piuttosto male nelle prime porte, dove era molto buio e non vedevo bene, ma poi ho sentito lo speaker gridare "Ohi, Ohi Max". A quel punto mi sono detto "Qui bisogna tagliare" e ho preso qualche rischio ma direi che ne è valsa la pena, visto il risultato finale. Per ora ai mondiali non ci penso c'è molto tempo, più di un mese. Deciderò insieme ai tecnici quali gare di Coppa affrontare per mantenere la condizione e la tensione di gara".
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