La Zettel è profeta in patria,bene Karbon e Putzer di Luca Perenzoni Ancora loro tre. Ormai abbiamo fatto l'abitudine. I colori sono sempre gli stessi, i volti anche, quelli sorridenti di Kathrin Zettel, Nicole Hosp e Marlies Schild a cui va aggiunto quello oltremodo mediatico di Michaela Kirchgasser. Per ora sono queste quattro ragazze austriache a dominare la stagione delle prove tecniche. Cinque gare e cinque vittorie, la Schild prima donna in slalom, la Zettel in gigante, come oggi. Per la ventenne Kathrin la consacrazione è arrivata a pochi chilometri da casa, nel Niederosterreich tanto caro a lei e alla sua maestra Michaela Dorfmeister, prodiga di applausi al traguardo di Semmering al termine della sua vittoriosa prova. Proprio da questo piccolo paesino a due passi da Vienna era decollata la carriera della Zettel, due stagioni fa. Ancora teen-ager si aggirava per il parterre quasi intimorita dal calore dimostrato da un pubblico subito invaghitosi del talento della giovane promessa locale. Oggi ha avuto l'occasione per ricambiare l'affetto della sua gente e non ha mancato: seconda al termine della prima manche nonostante un brutto colpo alla mano destra, ha saputo stringere i denti, superando con una seconda prova tutta grinta, tecnica e determinazione la leader della classifica generale, Marlies Schild, accontentatasi, tanto per usare un eufemismo, del terzo posto. Lei stessa deve molto al Zauberberg: nel dicembre del 2004 la doppietta la lanciò nell'orbita dei grandi personaggi, il ritorno su quella stessa pista è stato più che buono e le permetterà di preparare al meglio lo slalom notturno di domani, il poker l'aspetta. Tra le due si affaccia Nicole Hosp, la continuità fatta persona in questa prima parte di stagione: nessuna vittoria ma quattro podi ed una serie infinita di piazzamenti in quattro specialità. Ed ai piedi del podio, a rimirare dal basso verso l'alto le bellezze austriache ecco Julia Mancuso, reginetta d'Olimpia e sempre più in palla dopo la vittoria di Val d'Isere. Alle sue spalle la sempre più amata Michaela Kirchgasser, capace di lasciarsi dietro un'Anja Paerson apparsa ormai prossima al caterpillar delle stagioni passate. E poi...
E poi arrivano le azzurre, capitanate da Denise Karbon, settima e in continuo miglioramento. In alcuni tratti è sembrato rivedere la Denise di tre stagioni fa, siamo sulla buona strada per rivederla presto ancora più in alto. Poco sotto ecco Karen Putzer. Decima al rientro, meglio delle più rosee aspettative. Una gara sopra le righe, quella di Karen, che torna da Semmering con la vittoria più grande per una che, come lei, per lunghi mesi ha temuto di dover rinunciare all'attività agonistica. Lo spettro del ritiro le è passato davanti agli occhi durante la primavera, ma la tenace poliziotta di Nova Levante ha stretto i denti, ha voluto andare avanti, farsi operare per cercare di tornare quella che, non più tardi di 4 anni fa, era da tutti riconosciuta come la miglior gigantista del lotto. Tra un sacrificio e l'altro Karen non ha mollato, ha mantenuto grinta e lucidità agonistica ed oggi, su quella stessa pista che ha saputo regalarle gioie (vittoria nel 2002) e dolori (la mancata qualificazione 2 anni dopo), si è fatta il regalo di Natale più gradito: la consapevolezza di essere ancora lì a lottare. La stessa consapevolezza che forse manca a Manuela Mölgg, ottima dodicesima oggi, a conferma dell'ottimo stato di forma, ma sempre in difficoltà nel ripetere due manche ad ottimi livelli. Ma passo dopo passo la piena fiducia arriverà nella mente della marebbana che allora riuscirà a fare il definitivo salto di qualità. Vanno le ragazze azzurre, vanno che è un piacere. Le prime hanno ancora una marcia in più, ma la rincorsa è appena partita. Non sono riuscite ad entrare nelle prime trenta Nicole Gius, Camilla Alfieri, Daniela Merighetti e Chiara Costazza, per alcune di loro domani ci saranno più possibilità.
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