Sul Colle guida Raich; Rocca fuori, peccato
E' durata poco più di trenta secondi la manche di Giorgio Rocca, trenta secondi sciati bene, molto bene, prima di essere tradito da un fondo leggermente più morbido del previsto. Lo sci destro è rimasto invischiato nella neve con Giorgio che non ha fatto in tempo a reagire, venendo così catapultato in avanti sulla fredda neve della Giovannino Agnelli. Una disdetta per lui uscire così, per un banale incidente di percorso, dopo una frazione di manche condotta egregiamente che gli lascia la platonica soddisfazione di vedere il suo primo intermedio imbattuto da tutti quelli che l'hanno seguito. Niente da fare per Rocca quindi; purtroppo sono cose che capitano. Inutile ora tirare in ballo pressioni eccessive o esposizioni mediatiche troppo intense: lo stesso livignasco sapeva che era inevitabile che fosse così, ed era perfettamente conscio che in uno slalom l'imprevisto è sempre dietro l'angolo. Non toccava a lui essere il salvatore della patria come non gli toccherà essere il capro espiatorio per la mancata medaglia nello sci alpino: lui stesso l'ha sottolineato più volte nelle ultime settimane perchè, da atleta, conosce i rischi del suo mestiere. Resta la delusione, quell'amaro in bocca che segue ogni attesa vanificata e che ha finito con lo strozzare in gola l'urlo delle migliaia di tifosi accorsi al Sestriere mentre nell'aria si levava l'infrangersi dei tanti sogni spezzati. Il dispiacere più grosso resta però quello di Rocca che puntava a coronare una stagione meravigliosa con una sacrosanta e meritata medaglia. Il rammarico è tutto per lui che, da campione qual è, saprà comunque metabolizzare con la consueta serenità d'animo. Sono cose che capitano.
Come è cosa che succede vedere Benni Raich guidare la prima manche con un solo piccolissimo centesimo di vantaggio su Kalle Palander. Il campione della Pitztal ha costruito il primato nel pianetto finale dopo aver sciato col freno a mano tirato sul pendente tratto centrale. Nella seconda manche tra i due sarà guerra sui centimetri, guerra che potrebbe favorire i 3 outsider che a metà gara si trovano subito lì dietro, pronti a gettarsi sulla medaglia pregiata al minimo errore di uno dei due favoriti. Kentaro Minagawa,Reinfried Herbst e Thomas Grandi sono ad un passo da loro, il più lontano dista solo 27 centesimi dalla vetta e sicuramente di pressione, nella seconda manche, potrebbero sentirne di meno. Più staccati gli altri, con lo svedese Myrher attardato di 66 centesimi davanti a Rainer Schönfelder. All'appello manca l'altro grande favorito della vigilia, Ted Ligety, giunto al traguardo con solo 2 centesimi da Raich prima di essere pizzicato per una inforcata in una doppia a metà tracciato.
Degli altri italiani, il solo Hannes Paul Schmid è riuscito a concludere la gara, al venticinquesimo posto a quasi due secondi da Raich. Per assurdo quello che ha sciato meno bene o, se vogliamo, con maggior accortezza. Prima di lui Manfred Mölgg e Patrick Thaler avevano provato ad attaccare a tutta, nella speranza di poter riuscire nella grande impresa. Purtroppo non è andata bene neanche a loro che si sono visti costretti ad abbandonare la pista verso la metà del tracciato, poco dopo il punto che ha visto uscire Bode Miller. Anche l'americano se ne va dal Sestriere senza medaglie ma forse non se la prenderà più di tanto. Sono cose che capitano.
Alle 18.30 la seconda manche col palpitante duello tra Raich e Palander capace di regalare altre emozioni.
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