Torino 2006, la sesta giornata
Un inseguimento da leoni. I tre moschiettieri azzurri del pattinaggio di velocità sono riusciti a mettere spalle al muro tutti i maggiori pretendenti alla vittoria finale per scrivere così un'importante pagina nella storia dell'Italia a cinque cerchi. Matteo Anesi, Enrico Fabris e Ippolito Sanfratello hanno regalato nel tardo pomeriggio di questa quinta giornata olimpica la soddisfazione della seconda medaglia d'oro alla spedizione azzurra. Un alloro giunto dopo il grande quarto di finale di ieri contro gli Usa, annichiliti a suon di record olimpico, ma grazie anche alla fortunosa vittoria in semifinale contro gli olandesi, scivolati a tre giri dalla conclusione quando la rimonta azzurra, appena partita, era lungi dall'essere completata. Il turno finale con il Canada si è poi trasformato in una cavalcata trionfale che ha messo le basi perchè l'Inno di Mameli potesse risuonare nuovamente nella Medal Plaza.
Inutile sottolineare come il risultato dei pattinatori sia stato il miglior acuto dei ragazzi azzurri in questa giornata ma non va dimenticata un'altra grande prestazione che, seppur non coronata da medaglia, ha potuto regalare attimi di gloria ad una ragazza nostrana. Il riferimento è a Costanza Zanoletti, venticinquenne piemontese che grazie ad un seconda manche perfetta si è issata fino al quinto posto nella classifica finale dello skeleton.
Un pizzico di delusione è arrivato invece dal fondo che in mattinata vedeva in scena la 10km a tecnica classica femminile. A Gabriella Paruzzi non è riuscito il primo miracolo olimpico e si è dovuta accontentare di un tredicesimo posto ad oltre un minuto e mezzo dall'estone Kristina Smigun capace di bissare così il successo del doppio inseguimento: questa volta tocca alla bionda ragazza dell'est castigare le norvegesi che si devono accontentare di piazzare tre atlete subito alle sue spalle: l'argento va a Marit Bjoergen, il bronzo a Hilde Pedersen. Ogni giorno che passa l'oro sugli sci stretti diventa sempre più stregato per la nazione scandinava.
Grandi sorprese invece nella sprint femminile del biathlon. A vincere è l'impronosticabile francese Florence Baverel-Robert che grazie ad un 10/10 al poligono riesce a precedere di un paio di secondi la svedese Anna Carin Olofsson e l'ucraina Lilia Efremova. Segnali di ripresa da Michela Ponza, tredicesima nonostante un errore nella serie in piedi, che potrà quindi provare a ritagliarsi un suo spazio nell'inseguimento. Più lontane le sorelle Santer e Katja Haller. La combinata nordica ha visto la riconferma della squadra austriaca sul gradino più alto del podio. Come a Salt Lake City, Gottwald e compagni hanno avuto la meglio sulla concorrenza di Germania e Finlandia.
Vittoria statunitense nello snowboard-cross, con il trentenne Seth Wescott a precedere lo slovacco Zidek e il transalpino Delerue; per l'Italia c'è da ricordare il buon undicesimo posto di Tommaso Tagliaferri. Doppia sconfitta per i colori azzurri invece nel curling femminile e nell'hockey maschile, rispettivamente superati 8-4 e 6-0 da Svezia e Finlandia.
Il finale è tutto per il pattinatore russo Evgeni Plushenko che anche nel programma libero ha voluto incantare il pubblico del PalaVela con un'esibizione assolutamente esemplare. Punteggio record per il ventitreenne di San Pietroburgo che si candida ad occupare un posto tra i migliori pattinatori di sempre. Alle sue spalle la lotta per le medaglie si è fatta incandescente con lo svizzero Stephane Lambiel a conquistare l'argento e con il canadese Jeffrey Buttle a mettersi al collo un bronzo quanto meno insperato dopo il negativo esordio nel programma corto.
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