Chapeau Monsieur Deneriaz!
Tutti aspettavano i Walchhofer ed i Rahlves ma il primo oro di queste Olimpiadi italiane va al francese Antoine Deneriaz, outsider di lusso che ha letteralmente dominato la gara sulla Kandahar Banchetta del Sestriere. A due passi dal confine con la Francia, l'atleta allenato da Mauro Cornat ha letteralmente smorzato in gola l'urlo di vittoria dell'austriaco Michael Walchhofer che iniziava già a pregustare un trionfo quasi annunciato. Partito col pettorale numero 30 il discesista transalpino ha messo insieme la gara perfetta: già davanti al primo intermedio ha incrementato metro dopo metro il suo vantaggio fino a chiudere con oltre sette decimi di vantaggio sullo stesso Walchhofer. Un successo nitido e cristallino, come nitida e cristallina è la classe del trentenne di Morillon, uno dei migliori in assoluto quando c'è da lasciar scorrere i propri sci. E Deneriaz non potrà ora negare che l'Italia gli porta bene: due delle sue tre vittorie in Coppa del Mondo sono arrivate sulla Saslong della Val Gardena, ora ecco questo oro olimpico sulle piste piemontesi. Oro che ritorno in Francia otto anni dopo quello conquistato a Nagano da Jean Luc Cretier, altro outsider, quasi a voler sottolineare la capacità dei transalpini di preparare al meglio gli appuntamenti che contano.
Il secondo gradino del podio va quindi al fuoriclasse austriaco Michael Walchofer davanti all'elvetico Bruno Kernen da sempre attratto dalla pista del Sestriere dopo l'oro mondiale conquistato da queste parti nel 1997. Rimane invece ai piedi del podio Kjetill Andrè Aamodt che ha visto sfumare in extremis la possibilità di arricchire la sua collezione di 17 medaglie, tra olimpiche e iridate. A seguire Bode Miller ed Hermann Maier che, insieme a Daron Rahlves (solo decimo), impersonificano forse al meglio la delusione nella prima giornata olimpica dello sci alpino. Niente da fare nemmeno per Fritz Strobl: l'austriaco non è riuscito a spezzare l'incantesimo che non vede alcun campione olimpico di discesa capace di riconfermarsi a quattro anni di distanza.
Sfumano anche i sogni di Kristian Ghedina. Il Ghedo ce l'ha messa tutta e la sua consueta gara generosa l'ha portato in 23ima posizione, alle spalle dell'austriaco Klaus Kröll: sperare in una medaglia era probabilmente aggrapparsi ad un sogno ma comunque al discesista ampezzano deve andare tutto il rispetto del mondo della neve per quanto ha fatto nel corso della sua carriera e nella stessa stagione in corso, disputata ad altissimi livelli nonostante i 36 anni suonati. Tra gli azzurri ha convinto invece moltissimo Patrick Staudacher: il 25enne di Vipiteno ha staccato un impensabile nono posto con la miglior prova stagionale in questa disciplina. Un segnale importantissimo in vista del super-g che potrebbe regalargli sensazioni ancora migliori. Non altrettanto bene Peter Fill e Kurt Sulzenbacher che trovatisi piuttosto a mal partito tra i salti e le curve del tracciato: per loro un diciottesimo e un diciannovesimo posto.
Il ghiaccio è rotto quindi, onore alla Francia! Già martedì, per molti dei protagonisti di oggi ci sarà comunque spazio per le prime rivincite con la combinata olimpica.
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