Sarrazin domina la Stelvio davanti a Odermatt, Casse 6/o
di Matteo Pavesi
Una vittoria incredibile, bellissima, meritata: alla decima discesa della carriera, dunque con poca esperienza, il francese Cyprien Sarrazin vince la discesa libera di Bormio, sulla difficile e impegnativa Stelvio.
Capolavoro del francese, che riporta la Francia sul gradino più alto del podio esattamente 8 anni dopo Theaux (a S.Caterina), una gara quasi perfetta, costruita aggredendo tutti i settori del tracciato, dalla parte alta alla Carcentina, dal salto di San Pietro ai velocissimi curvoni della Konta, dove le gambe bruciano e la benzina è ormai esaurita.
Il francese ha chiuso in 1:50.73, con il miglior crono nel terzo, quarto e quinto settore, ovvero imprendibile dalla Carcentina in giù: la maggior parte degli atleti oggi si è lasciato portare verso il traguardo su un tracciato che fa impressione ed esige rispetto; solo il vincitore, Odermatt, il canadese Alexander e il nostro Paris hanno dato l'impressione di riuscire a domare la pista.
Nonostante la scarsa esperienza in discesa, la vittoria di oggi non è un fulmine a ciel sereno: Sarrazin ha cominciato nel dicembre di un anno fa a Beaver Creek chiudendo 39/o, poi a sorpresa era stato 19/o e 6/o in Val Gardena, dove settimana scorsa ha sfiorato il podio.
Lo scorso gennaio a Kitz ha chiuso 10/o..e non può essere un caso, e infine era stato primo e quarto nelle due prove dei giorni scorsi, confermando lo stato di forma, la voglia di velocità e il feeling con il tracciato.
Solo Odermatt è riuscito ad impensierire Sarrazin: l'elvetico parte benissimo con il miglior crono nei primi due settori, ma poi perde progressivamente, e chiude con soli 9 centesimi di ritardo.
Odermatt ha un primato poco invidiabile: conquista l'11/o podio in discesa senza aver mai vinto, una sequenza iniziata proprio a Bormio, secondo nel 2021, e proseguita in questi ultimi 24 mesi con altri 10 podi, ma senza vittoria.
Ironia della sorte con il risultato di oggi Odermatt passa a guidare la classifica di specialità con una manciata di punti su Bennet e 16 su Kilde, e dunque si presenterà a Wengen con il pettorale rosso.
Kilde, attesissimo, si ferma improvvisamente a metà tracciato, probabilmente per un problema allo sci...forse un sassolino che ha rovinato la lamine?
Fuori anche Schwarz, che dopo 40", nella zona di Pian dell'Orso, si fa schiacciare dalla compressione, va in rotazione e finisce nelle reti: una caduta abbastanza banale, ma l'austriaco è stato poi elitrasportato a valle con il ginocchio immobilizzato, seguiranno esami di routine.
Il nostro Dominik Paris, attesissimo, aggredisce benissimo i primi due settori, transita al secondo intermedio con 19 centesimi di vantaggio, al terzo con +0.45 (podio più che possibile) ma subito dopo prende un rimbalzo, si sdraia e si ferma, per poi ripartire e chiudere a oltre 6 secondi.
Così sul terzo gradino del podio sale il canadese Cameron Alexander, secondo podio di carriera, staccato però di +1.23, mentre ai piedi del podio è rimasto a lungo l'austriaco Kriechmayr (+2.07), fino alla discesa di Murisier che con il #29 scia benissimo sulla Konta e chiude quarto a +1.81.
Il primo azzurro è Mattia Casse (era stato il migliore anche in prova), buon 6/o a +2.15, poi discreto Florian Schieder 14/o a +2.67 (reduce dall'influenza). Sulla pista di casa ottimo 18/o posto per il bormino PIetro Zazzi a +2.84, pettorale #44, e miglior risultato in carriera. Qualche punto anche per Innerhofer 29/o a +3.34 e Bosca 30/o a +3.35.
Pozioni intorno alla 15/a rivoluzionate dai pettorali alti che sono riusciti ad inserirsi, come Wiley 12/o con il #47 o Haaser 14/o con il #57; dunque completano la top10 Hintermann 7/o a +2.21, Crawford 8/o a +2.36, Nils Alphand 9/o a +2.37 e Marco Kohler 10/o a +2.39.
Fuori dai top30 Molteni e Franzoni.
Domani si replica con il superg, start alle 11.30.
(in aggiornamento)