Brignone a Lienz: "Per arrivare davanti bisogna spingere e rischiare"
a cura della redazione
Marta Bassino, pettorale #1, aprirà domani mattina alle ore 10 il gigante di Lienz, ultima tappa dell'anno solare 2023, e quinto appuntamento stagionale tra le porte larghe.
"E’ una pista varia - spiega Marta - dove trovi un po’ di tutto, dal piano fino a pezzi più ripidi. Vedremo durante la ricognizione del mattino cosa troveremo, finora mi è mancato solamente il risultato, sto sciando bene. La differenza alla fine la fa l’atteggiamento in pista, siamo un bel gruppettino che si può giocare la vittoria, bisogna essere pronte a cogliere l’opportunità".
Seconda atleta al cancelletto tra le 64 iscritte sarà Federica Brignone, seconda nella classifica generale ed in quella di specialità, e in questa stagione sul podio a Soelden e sesta a Killington: "Ogni gara ha storia a sè ed è inutile fare paragoni con il passato – spiega la carabiniera valdostana -. A Lienz mi sono sempre trovata bene, mi presento al cancelletto carica di buone speranze ma con la consapevolezza che per arrivare davanti bisogna spingere e rischiare il giusto. Stavolta prenderò parte anche allo slalom di venerdì, è una specialità che mi diverte anche se ho poco tempo per potermi allenare con continuità fra i pali stretti."
Le sette azzurre iscritte (Marta Bassino #2, Federica Brignone #3, , Sofia Goggia #17, Roberta Melesi #28, Asja Zenere #32, Elisa Platino #36, Lara Della Mea #46, Laura Pirovano #63) hanno sciato alla vigilia a Dobbiaco, perchè il tracciato di gara non era a disposizione delle atlete.
Sofia Goggia cerca il quinto piazzamento di fila fra le migliori sedici, per proseguire la risalita anche in gigante: "Il percorso intrapreso in gigante sta dando i suoi frutti – racconta -. Invece dal punto di vista della velocità, ho avuto un inizio solido ma non così brillante come gli anni scorsi, credo sia stato dettato anche da un calendario e da allenamenti diversi. All’inizio di gennaio faremo un bel blocco di lavoro per arrivare al top anche in discesa. Fisicamente mi sento meglio rispetto a St.Moritz e Val d’Isère, dove ero un po’ influenzata e quando hai qualche piccolo problema di salute, inevitabilmente lo paghi. Adesso sto meglio, spero di arrivare fino a fine stagione ad alto livello. Fare più discipline regala un’intensità diversa nel corso dell’anno, la scorsa stagione per l’infortunio alla mano avevo passato un mese solo a pensare al recupero, praticare gigante ti dona una maggiore intensità anche nelle discipline veloci, mi permette di esprimermi ad alto livello sia in discesa che in supergigante."