Goggia: "ho dato tutto e sono contenta, è la terza coppa in 5 anni!"
di Matteo Pavesi
Il 12/o posto nella discesa di Courchevel consegna a Sofia Goggia la terza coppa di discesa, ma i nessuna azzurra come lei, al termine di una stagione iniziata trionfalmente, e passata per l'infortunio di Cortina per arrivare all'argento olimpico e al successo odierno.
Una coppa più che meritata, con 4 vittorie e un terzo posto, e la fine di una lunghissima rincorsa iniziata il 23 gennaio, quasi 2 mesi fa, con la caduta nel superg di Cortina e la lesione parziale del crociato e la piccola frattura del perone.
"Fino a gennaio è stata una stagione straordinaria - spiega Sofia - con quasi cento punti di distacco con due discese in meno. Ieri la pressione era molta con Corinne che ha fatto una prova magistrale mentre io invece ero totalmente 'svarionata'.
Poi il vento lo sentivo, non ero concentrata saltando due porte e saltando anche dei passaggi. Ieri sera ho trovato l’equilibrio e oggi ho fatto la gara per me.
Sono contenta perché è il mio terzo globo in cinque anni, secondo consecutivo.
Ho dato tutto, da Cortina in avanti è stata una sofferenza da sportiva. È stato difficile rimettermi sugli sci senza fare una preparazione adatta e dovevo sciare con molti km in meno delle altre. Ieri ero distrutta, ma alla fine la pressione è il succo dello sport: c’è chi riesce a reggerla e chi si fa schiacciare da essa.
A volte mi capita di far entrambe e oggi son riuscita a reggerla indipendentemente dalla mia posizione quando ho visto di essere davanti alla Suter.
Prima delle Olimpiadi avevo fatto uno spazio per questa coppa in libreria; a dir la verità ad inizio stagione pensavo anche più in grande, però è andata così ed è già tanto quello che sono riuscita ad ottenere con un ginocchio un po’ malconcio.
Il gigante mi permette di avere una base tecnica solida per avere velocità. Sono un’atleta che non ha bisogno tanto che mi “insegninooe le curve in velocità quanto più come affrontarle perché già di mio creo abbastanza velocità. Cerco sempre di imparare, ma la mia chiave di volta è nella solidità tecnica che tutto il lavoro in gigante mi ha permesso di esprimermi come inizio stagione.
Il Supergigante di domani? Penso di poterlo fare, valuteremo con i miei allenatori. Tengo le porte aperte ma non garantisco. Ringrazio quelle persone che insieme a me mi hanno aiutato nella costruzione del mio percorso."