Pechino 2022: Goggia,Curtoni,Nadia e Nicol Delago al via della discesa
di Matteo Pavesi
Al termine della seconda e ultima prova cronometrata la FISI ha annunciato il quartetto che prenderà il via alla discesa olimpica: Sofia Goggia, Nadia Delago, Elena Curtoni, Nicol Delago.
Ecco le parole di Sofia Goggia, Nadia Delago, Elena Curtoni raccolte dall'Ufficio Stampa della FISI.
Sofia Goggia: "Ogni discesa fa a sé, domani è il giorno della gara e sono molto concentrata. Sono consapevole di avere disputato una bella prova, stando bene sui piedi. Ho saltato tanto abbastanza ovunque, ma credo fosse anche sintomo di velocità. C’è ancora tanto da limare e tante linee da stringere. Devo sciare meglio, soprattutto le curve in appoggio sul piede destro nell’ultima parte, perché le ho completamente 'ciccate'. Sarà fondamentale lavorare oggi con gli allenatori nel pomeriggio. Non ho pensato minimamente alla gara oggi, penso che si sia visto. Ero molto concentrata sul gesto da fare, piuttosto stare a sentire i vari allarmi che il mio corpo mi trasmetteva. E’ stata una bella prova è stata l’ennesima conferma che anche con due soli giri in discesa e pochi giorni di allenamento dopo un infortunio grave, posso mantenere il focus su me stessaoe.
Nadia Delago: “Prima del dosso c’era una neve un po’ più molle e allora ho pensato di non frenare troppo per non perdere tempo e invece ho saltato una porta. Le sensazioni sono abbastanza buone e spero di far bene. Il punto più importante, secondo me, è l’ultima curva parabolica perché si porta fuori tutta la velocità per l’ultimo piano, fino all’arrivooe.
Elena Curtoni: “Mi sono divertita di più rispetto al superG, è una bella pista da discesa. La pista è più mossa e varia e ci sono delle belle curve. Ho fatto una prova discreta, sicuramente ho perso un po’ nella parte alta, posso senz’altro pulire un po’ le linee e posso spingere di più in alcuni punti. E’ stata comunque una bella discesaoe.
Molto insoddisfatta Federica Brignone, che ai microfoni di Eurosport confessa: "La parte alta è pulita bene, tranne nella curva dove avevo saltata la porta l'altro ieri, e lì mi sono praticamente fermata, poi da metà in giù mi sono trovata bene, però poi ci sono delle parti dove è molle e dove è duro, non è semplice. Non ho trovato un buon feeling.
E' andata male questa prova. Non riesco a fare nessuna differenza. Vado bene solo nelle 4 curve di muro qua sotto, non sono abbastanza. Tutto il resto faccio schifo. Vado in tilt mentalmente, non ho buon feeling, non sono appoggiata, non ho voglia di fare velocità, non sono chiusa, non ritrovo le sensazioni che avevo in discesa quest'anno e non so proprio sciare.
E' come se scendessi con la paura, anche se questa è la discesa più facile che abbiamo fatto quest'anno. Non so, devo farmi un lavaggio del cervello".
Poi all'inviata di Repubblica Alessandra Retico annuncia che non probabilmente non sarà a Milano-Cortino 2026, perchè mancherà la spirito olimpico per via della logistica e dell'organizzazione: "Si vivranno dei Giochi dove gli sport invernali sono di casa - ha spiegato la campionessa azzurra - le Alpi sono fantastiche, finalmente avremo i Giochi olimpici di nuovo in Europa. A me è piaciuto venire in Paesi nuovi, ma ci sono piste abituate a ospitare gare di sci alpino.
L'unica cosa brutta delle Olimpiadi di Milano-Cortina è che sarà tutto sparso. Non ci sarà un villaggio olimpico, non ci sarà lo spirito olimpico. A Pyeongchang era tutto nel giro di mezz'ora. Già qui in Cina è più complesso, a Milano-Cortina non ci saranno neppure i maschi nello sci alpino. Saremo ognuno in un posto diverso.
E' giusto per sfruttare le strutture, giusto per non consumare, giusto per non costruire nulla di nuovo, dal punto di vista ecologico sarà molto meglio, dal punto di vista dello spirito olimpico non sarà bello. Qui siamo tutti assieme, malgrado il covid siamo tutti tra atleti, ci si vede tra altri sport ti siedi con gente diverse tutti i giorni. Questo a Milano-Cortina non esisterà. Sarà un dispiacere.
Sarà come fare un Mondiale o una gara di Coppa del Mondo, senza la partecipazione maschile - ha sottolineato Federica -. Maschi a Cortina? Non credo, sarebbe troppo facile per loro. Paris si ammazza su quella pista. Lui sicuro andrà fino a Milano-Cortina, io non credo proprio. Mi piace lo spirito olimpico, così mi passa la voglia."
Qualche ora più tardi la FISI ha comunicato una puntualizzazione di Federica: "Dopo avere preso parte a tutte le gare e alle prove presenti nel programma olimpico sin qui disputate con una costanza di rendimento ad alto livello, voglio continuare a rimanere concentrata sui prossimi appuntamenti che mi attendono questa settimana. L'Olimpiade di Milano-Cortina 2026 è un obiettivo a cui tiene qualsiasi sciatore italiano, nella culla degli sport invernali che sono le montagne italiane. In questo momento della carriera preferisco però concentrarmi sulla stagione in corso dove ho vinto fin qui una medaglia d'argento olimpica in gigante e occupo la terza posizione nella classifica generale di Coppa del mondo. Ma soprattutto non ho pensato ad una mia eventuale presenza fra quattro anni nelle vesti di atleta, ambassador o tifosa in un'Olimpiade che farà molta attenzione alla sostenibilità ambientale, un aspetto che mi tocca da vicino. Quel che è certo è che non mi perderò Milano-Cortina 2026 per nessun motivo al mondo".