Carlo Janka chiude la carriera a Wengen
di Matteo Pavesi
Con una conferenza stampa indetta a Wengen, Carlo Janka ha annunciato il ritiro dalle competizioni, e chiuderà la carriera proprio con le due discese libere sul Lauberhorn in programma domani e sabato.
Il grigionese di Obersaxen 35 anni e due mesi, ha scelto lo splendido scenario dell'oberland bernese per chiudere la sua avventura in Coppa del Mondo, nella località che lo ha visto trionfare tre volte, due in combinata e una in discesa (2010), e raccogliere altri 5 podi.
Esordisce in CdM nel dicembre 2005 a Kranjska Gora in gigante, nella stagione successiva, in Alta Badia, arrivano i primi punti, poi - nella stagione 2007/2008 - le prime due top10 tra gigante e supercombinata, a dimostrazione della sua indole polivalente.
In una crescita continua, nella stagione 2008/2009 arriva il primo podio a Lake Louise in discesa, e un paio di settimane più tardi la prima vittoria in carriera, nel gigante della Val d'Isere, seguita un mese più tardi dal successo in combinata a Wengen. Chiude la stagione al 7/o posto della generale.
La stagione 2009/2010 è un susseguirsi di risultati clamorosi: apre la Coppa a Soelden con un terzo posto in gigante, poi ancora terzo a Lake Louise in discesa. A Beaver Creek, in tre giorni consecutivi, vince supercombinata, discesa e gigante, dominando le tre prove.
Tornato in Europa esce nelle tre gare consecutive della Val d'Isere, ma subito dopo torna sul podio nel superg della Val Gardena. A Wengen è secondo in combinata e primo in discesa, e arriva al finale di stagione in lotta con Benni Raich per la Sfera di Cristallo. In discesa a Garmisch vince per due centesimi superando l'austriaco di 54 punti, e poi nel gigante completa l'opera riportando la Coppa in Svizzera 18 anni dopo Pauli Accola, e arrivando secondo in classifica di combinata, gigante e discesa.
In quella fantastica stagione, a febbraio, Janka vince l'oro olimpico in gigante a Vancouver 2010.
Nell'estate 2010 Carlo deve interrompere la preparazione estiva a causa di un virus che lo condiziona anche in autunno, tanto da togliergli energie e costringerlo a saltare alcune gare.
Nella stagione successiva 2010/2011 chiude al terzo posto della generale grazie a una vittoria e 4 podi.
A Garmisch, nel corso dei mondiali 2011, salta la discesa e la combinata, e poi a fine febbraio viene operato al cuore per problemi di aritmia.
Neanche una decina di giorni più tardi torna a gareggiare a Kranjska Gora e vince.
Dall'autunno 2011 però il grigionese comincia a soffrire di problemi alla schiena, lombalgia e infiammazioni alla colonna vertebrale, problemi che - di fatto e in vario modo - hanno condizionato l'elvetico fino alla fine della carriera.
Tanto che in questa stagione non ha ancora disputato neanche una gara.
Non a caso dopo la stagione 2011 Carlo riesce a salire solo due volte sul gradino più alto del podio: a Wengen in combinata nel 2015 e in superg a Jeongseon nel 2016 (suo ultimo sigillo), a cui si aggiungono altri 6-7 podi per lo più in discesa.
Come se non bastasse, nella preparazione della stagione 2017/2018 cade in allenamento procurandosi una lesione al crociato del ginocchio destro.
Dunque il palmares generale vede 11 vittorie e ulteriori 17 podi (in 4 discipline diverse) su 285 pettorali di Coppa fino a oggi, un oro Mondiale in gigante a Val d'Isere 2009 dove è stato anche bronzo in discesa; e - come detto - un oro olimpico a Vancouver 2010 in gigante.
Da notare che Carlo è l'unico svizzero, insieme a Pirmin Zurbriggen, ad aver vinto una Sfera di Cristallo generale, un oro olimpico e un oro mondiale.
"Le gare sul Lauberhorn sono sempre state le mie preferite - ha dichiarato Carlo in conferenza stampa - quindi è giusto che il cerchio si chiuda qui. Inoltre, domani e sabato avremo condizioni di pista e meteo ideali, è meraviglioso poter salutare in questo modo.
Anche se dal 2017, anno della rottura del crociato, ho avuto sempre più problemi e ho dovuto rinunciare a sempre più discipline, la mia decisione è maturata tra la scorsa estate e l'autunno. Il mio ultimo obiettivo era potermi presentare ancora una volta al cancelletto di partenza a Wengen.
Come altri sciatori ho avuto problemi con il fisico, per fortuna ho avuto tre o quattro ottimi anni all'inizio della carriera, poi è stata una battaglia continua con il mio corpo, ma non rimpiango nulla.
Ancora non so dove mi condurrà la mia strada. Certo le mie priorità sono un po' cambiate, come sapete diventerò nuovamente papà, e alla fine forse non sono più pronto per correre tutti i rischi che servono per essere competitivi ai massimi livelli.
Attraverso lo sport ho imparato molto riguardo al corpo umano e mi piacerebbe sfruttare queste esperienze da allenatore o da naturopata".