Parallelo di Lech: vince Slokar, Bassino quarta
di Matteo Pavesi
La slovena Andreja Slokar sale per la prima volta sul podio e conquista la prima vittoria della carriera nel parallelo di Lech, unica gara in programma in stagione per questa disciplina.
Una gara lunga, partita al mattino con le qualifiche e conclusa sotto i riflettori dalle 17 con la fase finale: la slovena ci arriva dopo aver eliminato nell'ordine Frasse Sombet, Sara Hector e la norvegese Lysdahl in semifinale.
Nella finale incontra l'altra sorpresa di giornata, la norvegese Stjernesund, la più veloce già nelle qualifiche del mattino, e capace di eliminare Vanessa Kasper (agli ottavi), Marte Monsen (ai quarti) e la nostra Marta Bassino in semifinale.
Nella prima run Stjernesund è avanti di 12 centesimi, ma nella seconda - sulla pista rossa - la Slokar recupera e avanza, proprio come era successo poco prima tra Lysdahl e Bassino.
Così a 24 anni, compiuti da meno di un mese, Slokar conquista la prima gioia della carriera: era partita bene già a Soelden, 14/a e miglior risultato in gigante in carriera, mentre nella scorsa stagione è entrata 8 volte nelle top30, con l'8/o posto alle finali di Lenzerheide come miglior risultato della stagione (e della carriera)
Torniamo a Marta Bassino: la cuneese è stata l'unica azzurra a qualificarsi per la fase finale, e agli ottavi elimina la svizzera Andrea Ellenberger e ai quarti la tedesca Lena Duerr.
In semifinale Marta incontra la norvegese Stjernesund: nella prima run si inclina troppo e scivola, poi si rialza ma di fatto si ferma e per regolamento accumula mezzo secondo di penalità.
Nella seconda run prova a recuperare terreno sulla norvegese, che però è incontenibile e non solo mantiene il margine, ma incrementa a +0.63.
Persa la possibilità di andare in finale, la cuneese di Borgo San Dalmazzo è in battaglia per il terzo posto con la Lysdahl: nella prima run (pista rossa) Marta è avanti per 35 centesimi, ma nella seconda (pista blu) controlla un po' troppo e la norvegese recupera e supera, chiudendo avanti per 10 centesimi.
Sfuma così il podio n.18 della cuneese, e dall'altra parte la norvegese trova invece il primo podio della carriera.
Dunque Sara Hector chiude al 5/o posto, Marte Monsen (classe 2000) al 6/o, Lena Duerr 7/a, Tina Robnik 8/a, Stephanie Brunner 9/a, Coralie Frasse Sombet 10/a.
Delusione per Lara Gut che perde agli ottavi con Monsen e dunque chiude 16/a e per la campionessa del mondo in carica Katharina Liensberger che perde con Sara Hector ed è 16/a.
"Io sono contenta nel complesso di tutta la giornata – ha detto la Bassino -. Chiaramente ci speravo in qualcosa in più. Nell'ultima manche non sono riuscita a sfruttare bene il raccordino prima delle tre porte del pianetto e l'avversaria in un attimo mi ha ripresa.
Adesso andrò a Levi e avrò il tempo di fare due o tre giorni di allenamento e poi avrò due occasioni per far bene anche in slalom. Vengo da un buon periodo di allenamento, e la stagione è lunga: da Levi si va direttamente a Killington e avanti così per tutta la stagione.
Oggi, nelle qualificazioni, sembrava più forte la norvegese Stjernesund, ma in questa disciplina ce la si gioca davvero all'ultimo e, alla fine, ha vinto la Slokar. Merito a lei".
Da notare l'exploit della Norvegia, campione del mondo in carica grazie al Team Event a Cortina, che dimostra di amare questa specialità piazzando tre atlete nelle prime sei.
Nella fase di qualificazione per tre volte il cancelletto della pista rossa non si è aperto correttamente, creando problemi alle atlete e soffiando sul fuoco della polemica: il format del parallelo può essere piacevole ma il tasso tecnico è inevitabilmente basso data la lunghezza del tracciato, e allora è necessario che ci sia una forte componente di spettacolo.
Nella fase finale, in notturna, si mischiano le manche per arrivare alla finale con quelle 'di consolazione' per le perdenti il che spezza decisamente il ritmo.
Ricordiamo che il parallelo non è inserito nel programma olimpico e che, come detto in apertura, è presente una sola volta in calendario, e dunque non assegna coppe di disciplina.