Goggia: "così non basta"; Brignone: "troppo aggressiva sul palo"
di Matteo Pavesi
Live da Soelden - in questa prima giornata azzurra da archiviare in fretta, solo Sofia Goggia ha visto il traguardo delle due manche, chiudendo con il 16/o posto finale, in rimonta di 6 posizioni grazie al 9/o tempo della seconda manche.
"Oggi davvero non siam partite bene - spiega Sofia - io ero molto contratta nella prima manche, nella seconda ho trovato maggiore fluidità, ho fatto un errore in un punto in cui non bisogna sbagliare.
Mi porto a casa questi punti ma so come sto sciando in gigante e che posso fare meglio.
Mi dispiace molto per la squadra, da una parte ci siamo io Marta e Fede, e poi le giovani che fan fatica, devono crescere e cercare la qualifica. Per noi tre certamente la mia 15/a posizione non basta, peccato per Marta ha sbagliato può succedere, così come Fede proprio qui all'arrivo...son proprio dispiaciuta.
Anche nell'ultima stagione olimpica ero partita con il piede sbagliato ma poi ho portato a casa risultati, questa gara è sempre un po' a se stante, certo è meglio partire bene ma c'è tempo per rimediare.
Non credo siano stati fatti errori nella preparazione, non siamo andate in Argentina per i problemi covid e quando sei sui ghiacciai devi sfruttare le finestre di bel tempo, lo abbiamo fatto, i nostri allenatori ci hanno messe nelle migliori condizioni, ci siamo allenate su piste difficili, ma alla fine le condizioni erano tutto sommato simili a quelle odierne."
Dopo una prima manche chiusa con il 15/o tempo, Federica Brignone impatta su un palo a poche porte dal traguardo della seconda manche del gigante di Soelden, va in rotazione ed è costretta a fermarsi.
Al parterre non si sottrae e analizza la sua gara con la consueta lucidità: "Non ho ben capito cosa è successo, sono stata troppo aggressiva sul quel palo sul piano, si è girato e mi è rimbalzato addosso rompendo persino la tuta.
La regola n.1 è non andare sui pali sul piano e io non l'ho rispettata! Comunque ho sciato meglio della prima, l'atteggiamento era migliore, penso che sarei arrivata nelle 10.
Ho avuto buone sensazioni in cima al muro, poi ho provato ad attaccare ma sono finita un po' lunga, non ho ancora messo in pista quel che penso di saper fare, c'è tempo per fortuna per rimediare.
Sul Rettenbach è così: se attacchi vai forte, altrimenti prendi distacco. Oggi poi c'erano condizioni 'facili' si poteva osare, lo sci teneva molto bene, la pista era preparata ottimamente.
E' stato davvero bello rivedere il pubblico e tutta questa gente, sentire di nuovo il rumore e l'atmosfera di gara."
Rimane qualche preoccupazione per un avambraccio che Federica (a caldo) faticava a muovere, sperando che tutto si risolva nelle prossime ore solo con una brutta botta.