TdG - A Bansko il talento è d'oro
Falso
Vincere è sempre difficile, ma farlo da favorito ad un Mondiale Junior, a nemmeno vent’anni, lo è ancora di più.
Quando apri il cancelletto, un solo risultato non ti deluderà, e un solo risultato ti porterà alle finali di Coppa del Mondo. Il confine è netto: chiedete a un vero campione qual è la distanza che passa tra una vittoria e un secondo posto.
Se è in vena di onestà, vi dirà che c’è un abisso.
Questo è stato il super g di Bansko per Giovanni Franzoni: una gara da vincere, per continuare nel percorso di crescita costante, pur tra gli alti e bassi (pochi questi ultimi, nel suo caso), che sono fisiologici di ogni progressione, e di ogni carriera da atleta di alto livello.
Qualcuno dice che il Mondiale Junior non è ‘garanzia di successo’: vero, ma nelle ultime sei edizioni il titolo di super g è stato vinto, tra gli altri, da Bailet, Radamus, e Odermatt.
Non sappiamo dove arriverà Franzoni, e su queste colonne l’abbiamo già scritto: ma, ripetendolo da gennaio, adesso siamo arrivati al titolo mondiale junior, passando per due podi ottenuti in Coppa Europa e la 14esima piazza in gigante ai Mondiali di Cortina2021.
Franzoni è arrivato al titolo di oggi non per caso: ci è arrivato per il suo talento e per l’imperativo che si è dato nella vita: provare sempre ad essere il più veloce.
E farlo non essendo mai sopra le righe: ed è questa la ragione del nostro titolo, perché questa vittoria è rumorosa come solo un profondo silenzio sa essere: a Bansko il talento è stato davvero d’oro.
La gara: il super g di Bansko è stato tirato, era piuttosto corto, 50 secondi scarsi, e Franzoni ha commesso qualche errore: da quando ha tagliato il traguardo ha dovuto aspettare 20 minuti per esser certo che la vittoria fosse davvero sua.
Venti minuti lunghi, con atleti che gli arrivavano a centesimi, alcuni dei quali, come Feurstein, poi argento mondiale, gli erano davanti per un soffio fino all’ultimo intermedio.
Giovanni Franzoni nel suo futuro sportivo sentirà ancora l’inno nazionale dal gradino più alto, sarà ancora protagonista nello sci ai massimi livelli, ma ricorderà sempre quella bella mattina di sole a Bansko, Bulgaria, mentre nel mondo c’era la pandemia, e tutto era incerto, precario, provvisorio.
Quando, in 49 secondi e 70 centesimi, diventò il campione mondiale junior.