Dominio di Odermatt nel gigante di S.Caterina. De Aliprandini buon 6/o
di Matteo Pavesi
Una vittoria che sa di consacrazione: che Marco Odermatt sarebbe arrivato ai vertici dello sci mondiale si era già capito a Soelden 2016, quando chiuse 17/o con il pettorale 53, poi un infortunio, e il progressivo ritorno ai vertici, la vittoria di Beaver Creek in superg un anno e un giorno fa, ed oggi il primo sigillo in carriera tra le porte larghe.
A Soelden è secondo, sabato qui a S.Caterina terzo, e oggi vittorioso, riportando in Svizzera una vittoria che in questa specialità mancava da 9 anni e 10 mesi, dal successo di Carlo Janka a Kranjska Gora 2011.
Sempre alla ricerca della massima pendenza, con il corpo e con gli sci, Marco ha saputo adattarsi al meglio alle condizioni di questa seconda manche, con neve più morbida e visibilità limitata dalla nevicata, e parte fortissimo, mantenendo la leadership della prima manche.
L'elvetico ha fatto una gara a se, tutti gli altri erano in lotta, con una classifica pesantemente rivoluzionata rispetto alla prima, come da previsioni, tanto che in un secondo sono racchiusi gli atleti dal 2/o al 20/o. Da questa bagarre esce il secondo posto di Tommy Ford a +0.73, bravo soprattutto nella prima manche a sfruttare il pettorale baso, poi terzo gradino per il croato Filip Zubcic, vincitore sabato, con il miglior tempo di manche recupera ben 18 posizioni e dalla 21/a piazza della prima frazione ritrova il podio, anche grazie ad una eccezionale velocità nella seconda parte di manche.
Per tre centesimi Loic Meillard chiude quarto come sabato (+0.78 da Odermatt), quinto tempo per Alexis Pinturault, due posizioni perse nella seconda manche: il francese mantiene la leadership della generale complice la prova opaca di Kristoffersen (12/o) ma per la Sfera di Cristallo dovrà fare di più visto che Kilde è comunque 15/o.
Con il sesto tempo si classifica Luca De Aliprandini: dopo la prova decisamente negativa di sabato il trentino e tutti gli Azzurri era attesi ad una riscossa, e la scossa c'è stata, perchè dopo una prima manche discreta, Luca attacca nella seconda e chiude con il terzo tempo parziale, ma non manca il rammarico perchè a tre quarti di gara aveva 7 decimi nei confronti di Zubcic e stava viaggiando con il secondo miglior tempo, poi ha commesso un errore prima del piano e ha perso velocità, senza il quale, probabilmente, sarebbe salito sul podio.
Completano la top10 un ottimo Adam Zampa 8/o a +1.01, il tedesco Alexander Schmid 9/o a +1.09 e il canadese Erik Read 10/o a +1.13 con 9 posizioni recuperate.
Da notare anche l'11/o posto del norvegese Atle Lie Mcgrath, pettorale 42, secondo miglior tempo di manche e 13 posizioni recuperate, amico e connazionale di Braathen e sempre più lanciato verso il vertice.
Lo stesso Braathen dimostra le difficoltà di sabato e chiude 13/o, alle spalle dei connazionali McGrath e Kristoffersen.
Torniamo a parlare degli Azzurri grazie a Stefano Baruffaldi: classe 1992, Fiamme Gialle, non inserito in squadra, ha lottato senza mai smettere di crederci, nella primavera del 2019 ha vinto il Gran Prix Italia Senior, e ha continuato ad allenarsi in attesa di una possibilità.
Ha indossato due pettorali di Coppa tra il 2013 e il 2014 poi per 6 anni non è mai più stato convocato nel massimo circuito fino a Soelden, dove non si è qualificato.
Mancata qualifica anche sabato mentre oggi, finalmente, alla quinta gara di CdM in carriera, con il pettorale n.58 (il più alto) Stefano ha trovato la qualifica con il 30/o tempo, ha sfruttato la pista nella seconda frazione e ha recuperato ben 6 posizioni grazie al 7/o tempo di manche, chiudendo 23/o a +1.97. Un risultato davvero ottimo, giusta ricompensa dopo tante fatiche e delusioni.
A punti anche Riccardo Tonetti che chiude 26/o, al rientro dopo l'infortunio, non può esaltarsi ma è una performance che dà morale.
Ora il Circo Bianco si sposta in Val d'Isere per le prime gare veloci della stagione in programma sabato e domenica, mentre i gigantisti torneranno in pista il 20 dicembre in Alta Badia.