Nuovo Dcpm: si va verso gare italiane di coppa a porte chiuse
di Vittorio Savio
Anche per le gare italiane di coppa del mondo si va verso la possibilità concreta che siano a porte chiuse. Dopo Austria e Svizzera anche l'Italia potrebbe allinearsi alle altre due nazioni europee che prevedono praticamente gare a porte chiuse.
Poco fa l'agenzia di stampa Agi ha battuto la notizia riguardante la proposta di proroga dello stato d'emergenza fino al 31 gennaio contenuta nel nuoco Dcpm. Il Governo Conte ristabilisce per tutti il divieto di assembramento consentendo la presenza di massimo 1000 persone all'aperto (negli stadi) e 200 al chiuso (che siano palazzetti, cinema o teatri) e lo fa limitando la responsabilità e la possibilità di intervento delle Regioni che avevano consentito deroghe.
C'è dunque una richiesta espressa del governo del presidente Conte di un passo indietro alle Regioni che avevano consentito eventi sportivi al chiuso con più di 200 persone, ad esempio nei Palasport, arrivando a un'occupazione del 25 per cento degli spazi. Il Consiglio dei ministri discuterà lunedì della questione che poi il ministro della Salute Roberto Speranza andrà a illustrare martedì in Parlamento. La pubblicazione in Gazzetta ufficiale dovrebbe avvenire mercoledì.
Se il Dcpm dovesse passare, si prospettano tempi duri per le tappe italiane di coppa del mondo di dicembre e gennaio (Val Gardena, Alta Badia, Bormio, Madonna di Campiglio, Plan de Corones/Kronplatz), con l'impossibilità concreta di accogliere pubblico ai parterre d'arrivo o quanto meno una quota praticamente esigua, se si escludono gli addetti ai lavori. Restano esclusi per il momento da questo provvedimento i Mondiali di Cortina d'Ampezzo che inizieranno l'8 febbraio 2021.